AREZZO – “La polemica sul futuro della zona ex Lebole evidenzia la necessità di un confronto e di una concertazione sulle aree strategiche della città – commentano Giorgio Cartocci, Marco Salvini e Alessandro Infelici, segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil. Le nostre federazioni di categoria hanno già espresso le loro perplessità sul possibile insediamento della Stefan in quell'area e questo in relazione all’impatto che potrebbe avere sull’attuale rete commerciale aretina. Ma, indipendentemente dalle varie prese di posizione dei vari soggetti a vario titolo interessati, questo è un tassello di un problematico mosaico molto più ampio e riconducibile alle scelte urbanistiche del Comune e, in particolare, al Regolamento Urbanistico”,
Cartocci, Salvini e Infelici concentrano, quindi, la loro attenzione sulle aree strategiche: “la loro destinazione non può essere decisa “a domanda”, cioè sulla richiesta di singoli operatori o gruppi. Siamo di fronte ad aree in grado di definire non solo lo sviluppo urbanistico ma anche quello economico e sociale del territorio. L’elemento che oggi emerge è il dissesto ed il disuso dell’area ex Lebole, cattivo biglietto d’ingresso per la citta’. Per questo chiediamo al Comune di Arezzo di attivare una concertazione che veda protagonisti i soggetti economici e sociali del territorio in merito alla destinazione e vocazione” aree strategiche” previste nel Regolamento Urbanistico. E che sia in grado di produrre, al più presto, soluzioni progettuali che siano nell’interesse della città e della comunità locale”.

CGIL CISL UIL
Arezzo

Articlolo scritto da: CGIL – CISL – UIL Arezzo