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Sinistra e Libertà in campo contro la privatizzazione dell’acqua

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AREZZO – «Il 4 Novembre scorso il senato ha sancito la privatizzazione dell’acqua concludendo un iter iniziato due anni fa quando il governo Berlusconi, con l’art. 23 della legge 133/2008, provvedeva a conferire la gestione dei servizi pubblici locali a società o imprenditori mediante il rinvio a gara entro il 31/12/2010.
Con l’approvazione del D. Leg.135/09 si muovono passi ancora più decisivi verso la privatizzazione dell’acqua.
In qualità di capogruppo in Consiglio Provinciale di Sinistra e Libertà, penso che questo sia un epilogo da scongiurare in quanto l’acqua è un bene comune dell’umanità, è un diritto umano universale, inanienabile e inviolabile e come tale non può essere assoggettato alle norme di mercato.
Ritengo che con la privatizzazione dell’acqua si sia consumata la capitolazione del potere politico ai potentati economico-finanziari, la vittoria del mercato, del profitto, la delegittimazione delle isituzioni.
Con questo voto il governo lascia ai privati un settore con un giro d’affari di oltre 2.500 milioni di euro annui; con questo voto il governo riconosce al soggetto privato la gestione, in base a logiche di mercato, di un servizio avente ad oggetto un bene di primaria importanza, essenziale per la vita umana e che come tale dovrebbe invece essere gestito da enti pubblici secondo una logica di interesse pubblico e non secondo regole di mercato e logiche di profitto.
Per tali motivi presenterò al prossimo Consiglio una mozione in cui si invita il consiglio, la giunta e il presidente a riconoscere l’acqua un bene comune pubblico senza rilevanza economica e l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile ed inalienabile.»

Alessandra Landucci
Capogruppo Sinistra e Libertà in Provincia