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Sms a ‘Quelli che il calcio’ per dare messaggi ai boss

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Palermo (Adnkronos) – Utilizzare una trasmissione televisiva come 'Quelli che il calcio…' per mandare messaggi criptati ai boss mafiosi in carcere "puo' essere un modo per cercare di aggirare le restrizioni del 41 bis, il cosiddetto carcere duro, ma è solo un'ipotesi". Lo ha detto all'ADNKRONOS il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso commentando la denuncia, in un'audizione alla Commissione antimafia nei mesi scorsi, dell'ex Procuratore aggiunto della Dna Enzo Macri', secondo cui i boss avrebbero fatto arrivare dei messaggi in codice ai capimafia in carcere, utilizzando i messaggini mandati durante tutta la trasmissione Rai, totalmente estranea alla vicenda. "In realtà – ha spiegato Grasso – abbiamo già fatto delle ricerche approfondite dopo l'allarme lanciato, ma fino ad oggi non sono stati individuati messaggi che possano fare pensare a indicazioni ai boss".
In ogni caso, la Procura nazionale antimafia "ha allertato la Polizia penitenziaria" perché vigili sulle trasmissioni viste dai boss e dai mafiosi al carcere duro. "I detenuti al 41 bis – ha detto ancora Grasso – non possono vedere tutte le trasmissioni, lo abbiamo verificato, quindi non so se è possibile poter mandare quei messaggi cifrati ai boss".
Grasso parla comunque di "sotterfugi" utilizzati da mafiosi per fare arrivare ai capi in carcere dei messaggi importanti, come già accaduto in passato. "In indagini precedenti – ha detto – abbiamo scoperto che i familiari, senza parlare, usavano mani e segnali particolari per dare dei messaggi ai propri congiunti". Ma l'allerta resta. E da adesso sarà più difficile per i boss mandare messaggi cifrati tramite gli sms nelle trasmissioni tv.