AREZZO – Dichiarazione del consigliere comunale Stefano Baldi: «Siamo eletti per restare nelle istituzioni e per esercitare, in esse, il mandato che gli elettori ci hanno dato. Sempre e non quando lo impongono le cosiddette “necessità di partito”. Questo implica assumere atteggiamenti responsabili che hanno anche, come risvolto, quello di manifestare all’opinione pubblica crepe profonde nell’attuale maggioranza. Se mi fossi comportato come il PdL, facendo mancare il numero legale, cosa sarebbe accaduto? Avremmo avuto, come in altre occasioni, un nuovo Consiglio Comunale convocato magari a distanza di una settimana e il ricompattamento in quella sede del centro sinistra. Insomma, l’ennesimo “teatrino della politica” che nell’immediato avrebbe fatto gridare vittoria al centro destra e dopo 7 giorni alla sinistra. La mia posizione politica ha invece aperto un problema di convivenza fra chi è culturalmente al centro e chi tiene posizioni estremistiche.
Il prezzo di questo chi lo avrebbe pagato? La città, le imprese, il lavoro. Adesso invece questi soggetti hanno un quadro chiaro di riferimento che nel merito urbanistico non condivido, come dimostrato con il mio voto contrario, e che cercherò di modificare dandogli i migliori contenuti possibili. Ma nessuno può negare che il recupero della ex Cadorna, avviato ieri, sia fonte di sviluppo economico.