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Un’altra donna alla Corte Suprema Usa.

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WASHINGTON – Dopo Sonia Sotomayor, Elena Kagan: Barack Obama sceglie un'altra donna per la Corte Suprema. La stampa americana anticipa oggi infatti l'annuncio, previsto per le 10 del mattino ora di Washington, con cui il presidente renderà pubblica la sua decisione di affidare alla 50enne Kagan il seggio che verrà lasciato da John Paul Stevens, il 90enne decano liberal della Corte. Se confermata, la Kagan sarà il 112° giudice del massimo organismo giudiziario americano, e il quarto giudice donna, tre dei quali si troveranno sedute nell'attuale assise.
E' la seconda volta che Obama punta sulla stimata giurista, che è stata la prima donna preside della Law School di Harvard: l'anno scorso l'ha nominata, anche in questo caso prima donna della storia americana, Solicitor General, vale a dire il principale avvocato dello Stato che rappresenta il governo federale di fronte alla Corte Suprema. Tanto che spesso il solicitor viene chiamato il "decimo giudice". La nomina era stata confermata lo scorso anno con 61 voti favorevoli e 31 contrari, con alcuni repubblicani che avevano lamentato la sua mancanza di esperienza nella aule giudiziarie.
Un argomento che potrebbe tornare, in modo ancora più consistente, nel prossimo processo di ratifica che la Casa Bianca spera avvenga prima del prossimo 4 luglio, dal momento che la Kagan è la prima nominata alla Corte Suprema a non provenire dalla magistratura dal 1972, quando Richard Nixon nominò nello stesso anno William H. Renquist e Lewis Powell.
In realtà la Kagan – ebrea newyorkese che ha studiato a Princeton, Oxford e poi alla Law School di Harvard che ha fatto solo due anni di esperienza in uno studio legale prima di dedicarsi all'attività accademica – nel 1999 era stata nominata giudice di Corte d'appello del circuito di D.C. da Bill Clinton, di cui la giurista era un consigliere legale. Ma il Senato, allora controllato dai repubblicani, non fissò mai un voto di ratifica della sua nomina, che alla fine decadde. E la Kagan ritornò all'accademia, diventando 'dean' della facoltà di giurisprudenza di Harvard.
La mancanza di esperienza da giudice potrebbe essere vista in modo negativo dal pubblico, se un recente sondaggio del Washington Post ha riportato che 7 americani 10 pensano che questa sia un fattore importante per la scelta di un giudice della Corte Suprema. Ma, di contro, potrebbe essere accolta positivamente da alcuni importanti esponenti del Congresso, tra i quali Patrick Leahy, il presidente della commissione del Senato che dovrà ratificare la nomina, che avevano esortato Obama a prendere in considerazione non solo candidati che erano già giudici.
"Vorrei vedere più persone che sono estranee al monastero giuridico, a qualcuno con una esperienza della vita vera, non solo un giudice isolato dal resto", era la posizione espressa dal senatore democratico. Kagan era già stata nella rosa ristretta dei candidati, anzi delle candidate, tra le quali l'anno scorso Obama scelse il giudice Sotomayor, insieme alla giudice della Corte d'appello di Chicago Diane Wood e Janet Napolitano, il segretario per la Sicurezza Interna il cui nome era circolato anche in questa occasione.
Nominando per la seconda volta una donna alla Corte Suprema, Obama ha voluto così dare un nuovo segnale alla componente importante della sua base elettorale, composta da donne, giovani ed appartenenti alle minoranze. Il New York Times nota poi che se la Kagan sarà confermata nessuno dei nove sommi giudici sarà protestante, con sei cattolici e tre ebrei. Nelle scorse settimane gruppi ultra conservatori hanno fatto circolare la voce che la Kagan, che non è sposata e non ha figli, fosse una gay non dichiarata, provocando la reazione delle organizzazioni gay contro una campagna di gossip senza fondamento per "screditare" la Kagan, "anche se tutti sappiamo che la cosa non avrebbe nessuna importanza".
Ma la scelta del presidente è destinata a lasciare l'amaro in bocca alla sinistra del partito democratico, dal momento che, come avvenne per la Sotomayor, Obama non ha puntato ad un campione dei valori liberal – come per esempio sarebbe stata la Wood – da contrapporre al blocco dei giudici conservatori. La Kagan in passato si è espressa in favore della detenzione a tempo indeterminato di sospetti terroristi, non crede che la costituzione legittimi i matrimoni gay e non ha "obiezioni morali" alla pena di morte.
Obama sembra aver voluto puntare così ad una figura più centrista, in grado soprattutto di attirare il sostegno dell'unico swing vote rimasto nell'assise, quello del moderato Anthony Kennedy. Una scelta per Obama ancora più obbligata quest'anno, dopo che nei mesi scorsi si sono registrate delle tensioni, abbastanza inusuali nell'assetto istituzionale americano, tra Casa Bianca e Corte Suprema dopo che il presidente non ha esitato a criticare la sentenza, votata a maggioranza, con cui la Corte Suprema ha abolito i limiti imposti da decenni ai finanziamenti elettorali da parte di corporation.

Articlolo scritto da: Adnkronos