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Una pergamena della cittadinanza onoraria a Nelson Mandela

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AREZZO –
Al Sindaco
Giuseppe Fanfani

Al presidente del Consiglio comunale
Giuseppe Caroti

"Franco Dringoli e Aurora Rossi, assessori al Comune di Arezzo, congiuntamente al capogruppo provinciale della Federazione della Sinistra PRC/PDCI Alfio Nicotra chiedono che sia finalmente consegnata al Presidente Nelson Mandela la pergamena del conferimento della cittadinanza onoraria della Città di Arezzo, deliberata dal consiglio comunale il 14 settembre 1988. Qui di seguito il testo della dichiarazione dei tre esponenti del PRC in occasione del ventennale della liberazione di Mandela dalle carceri sudafricane.
Vent’anni fa si apriva finalmente la porta del carcere di Paarl nei pressi di Città del Capo. Dopo 27 anni di galera, Nelson Mandela, diventato simbolo mondiale della lotta al razzismo e all’apartheid riacquistava la sua libertà. Iniziava in Sudafrica quel percorso verso la demolizione della segregazione razziale che porterà Nelson Mandela, quattro anni dopo, a diventare il primo presidente di colore eletto democraticamente con percentuali da record.
Anche Arezzo dette il suo contributo alla lotta all’apartheid e per il Sudafrica democratico. Con lo stato africano infatti – uno dei principali paesi produttori di oro – la nostra città era legata e-conomicamente e questo legame, in quell’epoca oscura in cui la minoranza bianca segregava la maggioranza dei sudafricani di colore, era fonte d’imbarazzo e portò ad una forte mobilitazio-ne della coscienza civile degli aretini. Il 14 settembre 1988, su proposta della consigliera comu-nale del Partito Comunista Italiano Maria Bruttini, il consiglio comunale di Arezzo approvò una delibera che conferiva al prigioniero Nelson Mandela la cittadinanza onoraria della nostra città.
Un fatto importante. Un atto di solidarietà con la lotta dell’African National Congress (Anc), che ricordava a tutti che Arezzo è una città che appartiene al mondo e che ne condivide i dolori e le speranze.
Non risulta però che al nostro concittadino Nelson Mandela sia mai stata consegnata material-mente la pergamena della cittadinanza onoraria. Ci permettiamo, a vent’anni dalla sua libera-zione, di suggerire al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale di compiere quel gesto, magari consegnando la cittadinanza onoraria di Nelson Mandela all’ambasciatore in Italia del nuovo Sudafrica democratico. Un evento che sarebbe una occasione straordinaria anche per la sempre più folta comunità africana che risiede nella nostra città.
Non si tratta di un semplice tributo ad un uomo che ha dato la sua vita per la causa della dignità delle persone e per un principio fondamentale solennemente sancito dalla Dichiarazione Universale dei diritti dell’Uomo. Si tratta di ricordare a noi stessi che il razzismo non è ancora stato debellato.
Come dimostrano i recenti fatti di Rosarno e i continui episodi di razzismo, anche nel nostro Paese quei diritti fondamentali per cui ha speso la sua vita Nelson Mandela ,sono oggi messi in discussione.
Qui da noi i cancelli del carcere di Paarl hanno sempre di più le fattezze dei CIE (Centri di identificazione ed espulsione), dove essere umani sono rinchiusi senza alcuna condanna solo perché fuggiti dalle guerre, dalla fame e da devastazioni ambientali. Dentro i CIE ci sono tanti e tante Nelson Mandela. Per questo, consegnare materialmente la cittadinanza onoraria di Arezzo a Nelson Mandela, sia pur con 22 anni di ritardo, significa parlare del presente. Significa dare dignità ai quei volti di uomini e di donne che oggi pagano sulla loro pelle leggi razziali e xenofobe come la Bossi/Fini."

Franco Dringoli
Aurora Rossi
Alfio Nicotra