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Una rete di Arte Sociale ad Arezzo

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Una rete di Arte Sociale ad Arezzo

Arezzo – Promuove un coordinamento provinciale di teatro sociale per l'organizzazione di una Rete provinciale delle arti sociali. Questo il tema principale della seconda giornata del convegno "La necessità dell’arte", in programma domani, venerdì 22 ottobre, nella Sala dei Grandi del Provincia di Arezzo, promosso da Diesis Teatrango in collaborazione con gli Assessorati alla Cultura e alle Politiche Sociali della Provincia. "Il nostro territorio è già ricco di realtà importanti e con una lunga esperienza, come ad esempio il lavoro che viene fatto con i carcerati, con i disabili e con altri soggetti con disagi vari – hanno detto la vice Presidente e l’assessore alla cultura della Provincia di Arezzo, Mirella Ricci e Rita Mezzetti Panozzi, nel corso della prima giornata che si è svolta stamani al teatro Comunale di Bucine – L’idea è quella di creare, all’interno della Rete teatrale aretina, una rete di arte sociale che valorizzi, consolidi le esperienze del territorio e che, all’interno di una propria sede, possa ospitare una scuola permanente di teatro, pittura, musica e delle arti in generale. Una scuola – concludono Ricci e Mezzetti Panozzi – per formare operatori preparati e per ragazzi che, con l’aiuto di persone professionali, possano così coltivare il proprio talento". Diesis Teatrango, nell’ambito del progetto di Teatro Sociale diretto da Barbara Petrucci e Piero Cherici, la Libera Accademia del Teatro, Autobahn Teatro e la Provincia sono, quindi, i promotori di questo coordinamento che riconosca nell’arte una potenziale risorsa di integrazione sociale, un contributo alla qualità del benessere della persona e valorizzi il lavoro svolto negli anni da operatori sociali, centri socio educativi e riabilitativi, artisti, compagnie teatrali. La Sala dei Grandi, domani, vedrà riunite le principali realtà a testimoniare la propria esperienza di lavoro. Ospite, anche la compagnia Stalker Teatro che, a Torino ha un’esperienza trentennale nel teatro sociale. "Per il futuro – aggiungono, infine, Ricci e Mezzetti Panozzi – ci piacerebbe organizzare una rassegna teatrale con spettacoli messi in scena dai ragazzi dei Centri di socializzazione insieme ai ragazzi delle scuole Superiori, che possa rappresentare un appuntamento fisso nella stagione annuale".