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Venezia, maxi sequestro vetri di Murano ‘made in China’

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Venezia, maxi sequestro vetri di Murano ‘made in China’

VENEZIA – Immettevano sul mercato turistico prodotti in vetro, di fatto fabbricati in Cina, apponendo etichette attestanti la produzione italiana e addirittura il marchio 'Murano Glass', facendo credere ai turisti di acquistare un vero e proprio ''gioiello veneziano''. E' questo il sistema di frode che i finanzieri del Comando provinciale di Venezia hanno individuato nell'ambito di un'attività investigativa avviata a tutela del 'made in Italy' e che vede per ora coinvolte tre aziende, una jesolana e due dell'isola di Murano, attive nel settore del vetro lavorato. Quella di Jesolo, a capo di una nota catena di negozi presenti nel centro storico di Venezia, acquistava da due società veneziane articoli in vetro, importati dalla Repubblica popolare cinese con il marchio made in China. La merce, una volta giunta nel magazzino dell'azienda, veniva 'lavorata' attraverso la sostituzione dell'etichetta originale con quella riportante il marchio dell'azienda e l'indicazione di 'Venezia' o, in alternativa, quella del 'Made in Italy'. Il prodotto così confezionato veniva poi distribuito, a prezzi fortemente competitivi, in cinque diversi punti vendita dislocati nel centro storico di Venezia, le cui vetrine erano allestite in maniera da richiamare l'attenzione dei turisti proponendo sconti del 50%. Presso la sede della società, in alcuni sacchi della spazzatura, i finanzieri hanno scoperto le etichette 'made in China' rimosse. Circa 4 milioni gli articoli sequestrati tra bicchieri, murrine, candele in vetro, maschere, crocifissi, collane, ciondoli porta borse e pendenti, e accessori vari. Il rappresentante della società è stato denunciato per frode in commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.
Le due aziende di Murano, invece, rivendevano nei propri punti vendita, gli oggetti in vetro di provenienza cinese, in parte senza le etichette del luogo di produzione, altri con marchio 'Murano' impresso fin dall'origine. I turisti, ingannati dalla presenza di insegne interne ed esterne che pubblicizzavano la produzione locale degli articoli in vetro esposti, acquistavano gli oggetti credendo di portare a casa un prodotto originale di Murano. Una delle due imprese, dotata di una fornace, insieme al prodotto cinese cedeva anche una piccola quantità di merce di propria produzione, rendendo ancora più difficile l'individuazione della frode.
Tutti i prodotti esposti presso i nove negozi riconducibili alle due società muranesi sono stati sequestrati come anche quelli trovati nel laboratorio, per un totale di oltre 7,1 milioni di articoli. I due responsabili legali sono stati denunciati e dovranno rispondere di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, e dell'impiego di 3 lavoratori in nero. Nei confronti di altre due società, importatrici di analoghi prodotti cinesi, sono in corso ulteriori indagini che hanno già portato alla luce una doppia contabilità attraverso cui occultare le reali cessioni effettuate.

Articlolo scritto da: Adnkronos