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Volantini italiani dal cielo per ‘conquistare’ gli afghani

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Volantini italiani dal cielo per ‘conquistare’ gli afghani

Bala Murghab (Adnkronos) – I militari italiani impegnati nella missione Isaf in Afghanistan continueranno a operare nella zona occidentale del Paese anche dopo aver lasciato l'area di Herat per affidarla alla responsabilità delle forze di sicurezza afghane. E' questo il "forte orientamento" italiano, sottolinea il ministro della Difesa Ignazio La Russa riferendosi alle recenti dichiarazioni del segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen.
"E' al momento – precisa il ministro, oggi in visita al contingente italiano in Afghanistan – non c'è un'ipotesi di contrasto a questa posizione. Siamo già in una fase avanzata di discussione e pensiamo di continuare a mantenere il nostro contingente nelle zone a comando italiano".
Nel frattempo, continua l'impegno dei militari italiani nell'area del comando regionale Ovest. Ad Herat, dove operano gli alpini della Julia, "il lavoro è stato completato ormai al 95% e teoricamente – rileva La Russa – già a gennaio potremmo riconsegnare Herat agli afghani. Ma questa – osserva – è una decisione militare e non politica".
Per guadagnare, poi, il consenso della popolazione ed accrescere così la sicurezza nell'area, il contingente italiano mette in campo anche iniziative di carattere psicologico, le cosiddette 'psy-ops', come i volantini lanciati dal cielo sulla popolazione dei villaggi nell'area di Bala Murghab. Un carico di piccoli manifesti è stato lanciato oggi dall'elicottero CH-47 che ha trasferito il ministro della Difesa Ignazio La Russa dall'aeroporto di Herat alla base operativa avanzata di Bala Murghab.
"Così adesso – ha detto scherzando La Russa rivolgendosi ai giornalisti presenti – potrete dire che il ministro è come D'Annunzio…", rievocando l'impresa del 'Vate' sui cieli di Vienna nel 1918.
I volantini, realizzati in inglese, in lingua dari, pashtu, contengono slogan come 'Il benessere proviene dalla pace' o 'Il Corano dice: la pace è felicità'. Un altro volantino ammonisce: 'Gli insorti sono la più grande minaccia per la tua famiglia', riferendosi all'esplosione di Ied, gli ordigni improvvisati che mietono vittime anche tra la popolazione civile. Le illustrazioni raffigurano i combattenti che abbandonano la via della violenza o anche scene di disperazione di famiglie colpite dagli ordigni.
Le 'psy-ops' sono elaborate e condotte dai militari del 28° reggimento Pavia di Pesaro. Tra gli altri metodi utilizzati, la diffusione di messaggi tramite altoparlanti o le comunicazioni attraverso le radio o le tv.
Nell'area di Bala Murghab, sono stati 14 in poco più di un mese gli attacchi agli italiani. In particolare, dal 18 ottobre scorso si sono verificati sei atti ostili con armi da fuoco, quattro attacchi con lanciarazzi, due esplosioni di ordigni improvvisati e due attacchi con mortai. I militari italiani hanno effettuato nello stesso periodo 20 ritrovamenti di armi o esplosivi. L'area malgrado continui a dimostrasti "sensibile", come osserva il generale Marcello Bellacicco, comandante della brigata alpina Julia, prosegue l'espansione della 'bolla di sicurezza' che i 300 militari dell'ottavo reggimento alpini di Cividale hanno organizzato intorno alla base di Bala Murghab, nella parte più a nord dell'area di responsabilità italiana. L'operazione 'Buongiorno' punta a favorire il ritorno in zona delle migliaia di persone che nei mesi scorsi avevano abbandonato l'area nel timore di scontri e disordini. "E a chi si chiede cosa stiano a fare i militari italiani in Afghanistan – osserva il ministro della Difesa Ignazio La Russa – si può' rispondere che questa è una dimostrazione pratica di come in soli sei mesi un'area tra le più difficili dell'Afghanistan possa essere messa sotto controllo a beneficio della popolazione".
I militari italiani hanno costituito una serie di posti di osservazione intorno alla base operativa avanzata di Bala Murghab. Grazie anche a progetti di assistenza come la fornitura di viveri e generi di prima necessità, "la gente comincia a tornare a casa e riprendono le attività economiche", commentano con soddisfazione gli alpini di stanza presso l'avamposto italiano.

Articlolo scritto da: Adnkronos