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61esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

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61esima giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

Arezzo, 3 ottobre 2011 – Ogni giorno in Italia muoiono 3 persone e, di queste, circa 30.000 rimangono permanentemente invalide, mentre sul lavoro si verificano in media oltre 2.000 incidenti, per un totale nel 2010 di 775.374 infortuni: cifre che testimoniano la persistente gravità di un fenomeno che resta una delle principali problematiche del nostro paese, comportando una spesa complessiva di oltre 30 miliardi di euro l’anno. E se tra il 2009 e il 2010 si può parlare di una lieve diminuzione degli infortuni, ciò non vale per quanto riguarda gli incidenti e i decessi nel mondo lavorativo femminile. Il tutto, peraltro, non tiene minimamente conto dello sconfortante numero di casi per malattie professionali: una realtà di cui si parla raramente, nonostante nel 2010 si sia verificato un incremento delle denunce del 22%, dalle 34.750 del 2009 alle 42.350 dell’anno successivo. E quel che più indigna l’ANMIL è l’inadeguata tutela prevista per le vittime del lavoro quando l’INAIL rendiconta un avanzo per il 2010 di 1,39 miliardi di euro.
Il Presidente Provinciale dell’ANMIL Vincenzo Municchi ci tiene a sottolineare: “Non si può non tenere conto del fatto che la diminuzione dei casi registrata lo scorso anno è influenzata da un quadro dell’occupazione che, se sostanzialmente stabile nel numero di lavoratori occupati, è stato caratterizzato da un forte ricorso alla cassa integrazione e da un cospicuo aumento del lavoro a tempo parziale. Inoltre – invita a prendere atto Municchi – il fatto che il calo riscontrato sia in buona parte frutto del minor numero di incidenti, anche mortali, registrati negli spostamenti casa-lavoro-casa, i cosiddetti infortuni in itinere, non è di poca importanza; infatti guardando i dati disaggregati ci preoccupa l’aumento dei decessi nel settore dei trasporti e nel lavoro femminile, nonché degli incidenti a lavoratori di età compresa tra i 50 ed i 64 anni e delle lavoratrici in generale. Se gli incidenti sul lavoro sono una conseguenza statisticamente prevedibile del lavoro il fatto che nel 2010 il numero di morti sia sceso per la prima volta sotto il numero di mille rappresenta un segnale positivo, ma non è ancora sufficiente. Per questo è necessario compiere uno sforzo aggiuntivo per rilanciare una nuova cultura della sicurezza che trovi nella prevenzione il suo punto qualificante”,
Per ricordare le vittime degli infortuni sul lavoro il prossimo 9 ottobre, l’ANMIL celebra in tutta Italia la 61ª Giornata Nazionale per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro che nel 1998, su richiesta della nostra Associazione, è stata istituzionalizzata con Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri nella seconda domenica di ottobre.
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e con i Patrocini del Senato della Repubblica, della Camera dei deputati, del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Segretariato Sociale RAI con la Campagna di sensibilizzazione, la Giornata viene commemorata dall’ANMIL che, da quasi 70 anni, si occupa della tutela delle vittime del lavoro e raccoglie oltre 450.000 iscritti.
La celebrazione provinciale quest’anno si svolgerà a Sansepolcro con il seguente programma:
• Ore 9,00 – Santa Messa in suffragio dei Caduti sul Lavoro, presso la Cattedrale di Sansepolrco
• Ore 10,00 – corteo per le vie cittadine fino al raggiungimento del parcheggio dei pullman;
• Ore 10,30 – cerimonia ufficiale presso Hotel Borgo Palace secondo la scaletta indicata di seguito:
• saluto del Presidente ANMIL di Arezzo Vincenzo Municchi;
• saluto del Sindaco di Cortona Daniela Frullani;
• saluto del Presidente della Provincia Roberto Vasai;
• intervento del Direttore dell’INAIL di Arezzo Dr. Rossana Ruggieri;
• intervento dell’Oratore Ufficiale On. Maurizio Bianconi ;
• consegna dei brevetti e distintivi d’onore da parte della sede INAIL di Arezzo.
La Giornata raccoglie ogni anno, in tutta Italia, l’adesione di circa 100.000 persone che si mobilitano per affiancare le Sedi associative in tutte le province nelle manifestazioni organizzate sui territori per sottolineare il bisogno di un impegno più deciso e mirato, dal momento che il calo poco significativo del fenomeno dimostra che la sicurezza sui luoghi di lavoro non è ancora un valore condiviso da tutti.