“Non siamo assolutamente soddisfatti delle scelte di questo nuovo governo”, sostiene Enrico Fiori Presidente delle ACLI di Arezzo, “le misure che sono contenute dentro il decreto penalizzano fortemente lavoratori e giovani. Manca una patrimoniale sulle grandi ricchezze ed un accenno al salario minimo di cui si parlava nelle anticipazioni. Oltre a questo, la reintroduzione dell’ICI, se mal regolato dai Comuni, potrebbe essere l’ennesima stangata sulla famiglie. Il capitolo Pensioni, poi, è quello che più ci preoccupa: un duro colpo allo stato sociale su cui si investe troppo poco. Il pareggio di bilancio non può essere un totem sull’altare del quale strangolare i cittadini”.

Aggiunge Paolo Formelli, segretario della Federazione Anziani Pensionati delle ACLI “Siamo sconcertati dalla scelta di non aver previsto la rivalutazione delle pensioni sopra i 935 euro. La domanda è d’obbligo: chi percepisce una pensione di 1000 euro mensili è sullo stesso piano di chi tutti mesi più far conto delle ormai famose pensioni d’oro? Poteva essere prevista una progressività più equa che tenesse in considerazione le diverse condizioni dei pensionati”.
ACLI Arezzo