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Alla Gruccia un team multidiciplinare per i casi di ictus

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Alla Gruccia un team multidiciplinare per i casi di ictus

Montevarchi – L'ictus è una malattia acuta cerebrale, che deriva dalla occlusione (ictus ischemico) o dalla rottura (ictus emorragico) di un’arteria e che determina un deficit neurologico (paralisi, difficoltà di linguaggio o, addirittura, il coma). In Toscana, in media, ogni tre quarti d'ora una persona viene colpita da ictus, con 11.000 ricoveri all'anno. Il 20% di queste persone muore, mentre un altro 30% riporta invalidità permanenti o handicap gravi. Il restante 50%, di norma, riesce ad avere un recupero accettabile ai fini della qualità della vita.
Una buona prevenzione – basata su corretti stili di vita – potrebbe abbattere dell'80% il numero dei casi. Ma, nel momento in cui l'evento si manifesta nella sua drammaticità, le strutture sanitarie hanno ancora margini per intervenire in modo professionale e arginare, per quanto possibile, i danni.
In Valdarno un team multidisciplinare, sempre più integrato in una rete regionale, gestisce questa attività con risultati importanti, con l'obiettivo di garantire una risposta di qualità alle centinaia di persone che ogni anni si presentano alla Gruccia con un ictus in atto.

LO STROKE ALLA GRUCCIA
L'attività si chiama "area stroke": è il frutto della collaborazione tra la medicina d'accettazione e d'urgenza, la neurologia e la medicina. Non ci sono posti letto dedicati, ma vengono utilizzati quelli già in dotazione per le attività specifiche (compresi quelli monitorizzati, in cui il paziente viene seguito attimo per attimo), potendo così usufruire in presenza di numerosi casi, degli spazi che diventano necessari. Il punto di forza è rappresentato da un team infermieristico specificatamente formato e da un team medico pluridisciplinare composto dal medico d'urgenza, il neurologo ed il riabilitatore, che si prendono carico del malato sin dal primo momento. A questi, di volta in volta, si affiancano poi il radiologo, il logopedista, il fisioterapista ed altri professionisti, sulla base delle necessità che si presentano. Superata la fase dell'emergenza, una ulteriore ed importante sinergia nell'affrontare questa malattia, è rappresentata in Valdarno dai percorsi riabilitativi attuati in collaborazione con il CRT, che ha sede proprio all'interno della Gruccia.

ATTIVITA' DAI NUMERI RILEVANTI
Dal 2005, l'attività per lo stroke valdarnese è stata autorizzata ad effettuare la trombolisi: una pratica che consente, se il paziente arriva in ospedale entro tre ore dall'emergere dell'ictus, di ridurre la mortalità immediata e diminuire, sino al 30% la disabilità del paziente. Dal 2005 ad oggi sono stati trattati con trombolisi oltre 60 casi: è un numero importante, perché si tratta di soggetti che devono arrivare all'area stroke entro tre ore, cosa ancora piuttosto rara, a causa di una scarsa consapevolezza della malattia e dei rischi connessi.
Ogni anno, arrivano all'ospedale del Valdarno 180 ictus ischemici, dovuti a trombosi o ischemia (il 5% di questi, mediamente, è sottoposto a trombolisi), e 40 ictus emorragici. A questi, si aggiungono poi circa 170/180 ischemie cerebrali transitorie, cioè, disturbi che regrediscono entro un'ora dall'evento.
Un quadro d'insieme che, in una logica di rete territoriale in cui sono disponibili più livelli di assistenza, fornisce risposte adeguate a fronte di una malattia fortemente invalidante come l'ictus.