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ARCI: Nuovo consiglio direttivo

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ARCI: Nuovo consiglio direttivo

Arezzo – La scorsa settimana, il consiglio direttivo del Comitato Arci di Arezzo ha eletto il nuovo esecutivo che affiancherà il presidente Francesco Romizi eletto circa un mese fa.

L’esecutivo è composto da:
Laura Vichi
Elisa Viti
Danilo Sensi
Ivo Lisi
Francesco Tinti
Tito Anisuzzaman

Ci sono poi cinque invitati permanenti in rappresentanza delle realtà “legate” all’Arci:
Nino Materazzi presidente di Arcisolidarietà Onlus, Michele Vignali presidente Arci Servizio Civile, Bruno Tommassini presidente di Arcigay, Claudio Viti presidente Arcimondo, Roberto Barone responsabile del coordinamento Centri di Aggregazione Sociale del Comune di Arezzo.

“Sono molto soddisfatto – dichiara Romizi – del lavoro fatto dal presidente uscente e dall’esecutivo che l’ha accompagnato. Da adesso in poi il nuovo esecutivo dovrà affrontare sfide continue e avrà tanti nuovi risultati da raggiungere. Primo tra tutti quello di implementare il nostro lavoro di coordinamento e collaborazione con le nostre basi associative, che ad oggi ammontano a 18.500 soci e 121 circoli. Tante sono le difficoltà, a partire dalla profonda crisi economica che sta attraversando il nostro Paese e il territorio in cui viviamo, ma anche il degrado sociale e culturale con cui siamo costretti a confrontarci. A breve, tra le altre cose, ci saranno le elezioni in due comuni molto importanti per la nostra provincia – Arezzo e Sansepolcro – e l’Arci seguirà con attenzione gli sviluppi politici del caso. Comunque vada, il nostro Comitato farà la sua parte nel portare all’attenzione dei candidati a sindaco le esigenze e le problematiche del terzo settore e della società civile. Per tornare a mettere al primo posto i temi della condivisione e integrazione sociale, della partecipazione, del diritto al lavoro, del rispetto delle diversità, dello sviluppo della cultura e di coloro che, in questo settore, lavorano senza sosta. Una novità per noi, è quella di ampliare il raggio delle nostre collaborazioni. È la prima volta, ad esempio, che l’Associazione non sceglie un rappresentante delle politiche per l’immigrazione all’interno dei circoli, ma andando a confrontarsi con la comunità. Stiamo lavorando per consolidare rapporti nuovi e diversi dal solito, anche con realtà che una volta sembravano più lontane”.

Laura Vichi: “È proprio questo rinnovato approccio nei confronti della comunità che sta creando all’interno di Arci un nuovo modo di stare insieme, allo stesso tempo dinamico e costruttivo. Tutto ciò permette di consolidare una presenza sul territorio più reale che mai. Il fatto poi che la situazione economica in cui versa l’Associazione sia decisamente più stabile rispetto alle difficili situazioni attraversate in passato, fa sì che oggi ci si possa concentrare con efficacia sempre maggiore su quelli che sono da sempre i settori più importanti per noi. Dalla legalità alla trasparenza, dalla progettualità sulla cooperazione internazionale e la pace alla promozione sociale e culturale della nostra comunità, fino alle lotte per i nuovi (e “vecchi”) diritti civili”.

Bruno Tommassini: “Ringraziamo l’Arci per averci dato spazio e sostegno politico, senza i quali non sarebbe stata possibile l’esperienza di ArciGay ad Arezzo, ad un anno dalla cui nascita non possiamo che dirci soddisfatti del lavoro svolto fin qui e che continua a crescere e dare i suoi frutti. Oggi siamo diventati un punto di riferimento fondamentale per gli omosessuali nel nostro territorio, che da noi possono trovare assistenza, suggerimenti e partecipazione. Il nostro servizio di counceling ci permette ad esempio di offrire servizi impensabili fino ad ora, come quello del sostegno a ragazzi che intendono cambiare genere. Con il nostro lavoro speriamo di essere anche una fonte di stimolo per le istituzioni”.

Tito Anisuzzaman: “Arezzo è una città multiculturale, in cui dobbiamo convivere e accettare tante nazionalità e culture. Il nostro obiettivo principale quest’anno sarà quello di rendere partecipi più stranieri possibile delle tante iniziative ideate dall’Arci per il riconoscimento dei loro diritti e tanto altro ancora. Pensiamo infatti che gli immigrati stessi conoscano ancora troppo poco il valore di questa Associazione e per questo abbiamo in progetto di attivare una campagna di sensibilizzazione a riguardo, che parli direttamente agli stranieri e stimoli la loro partecipazione”.