Home Attualità Economia Arezzo: export in crescita nel 2010

Arezzo: export in crescita nel 2010

0
Arezzo: export in crescita nel 2010

Arezzo – Arezzo si conferma città vocata all'export e il suo settore manifatturiero composto da piccole e medie imprese dimostra di saper reagire bene alla crisi. I dati vengono dall'ultimo studio di Confartigianato Imprese che ha analizzato le esportazioni del made in Italy negli anni “terribili” del 2008, 2009 e 2010. Con 5 mila 345 milioni di esportazioni nel 2010 Arezzo è la seconda città della Toscana in valori assoluti dopo Firenze, che esporta per 7 mila 287 milioni di euro, ma la nostra città batte Firenze con un sonoro + 42,3% delle esportazioni fra il 2008 e il 2010, mentre Firenze registra nello stesso periodo un -5,4%. E' meno sensibile, ma la crescita dell'export aretino si registra anche fra il 2009 e il 2008, con un +9,3%, mentre nello stesso periodo Firenze, la città gigliata, registra un -11,4%. Arezzo è fra le 28 province che hanno resistito meglio alla crisi registrando un segno positivo nell'export nel biennio “nero” 2008-2010. Sul totale delle esportazioni nazionali Arezzo rappresenta l'1,7%, mentre Firenze è al 2,3%. Vicenza, la rivale orafa che conta per il 4% sul totale delle esportazioni nazionali cresce del 15,9% nel 2010 sul 2009, ma nel raffronto 2010-2008 registra un -12,6%. Le esportazioni aretine crescono di più 34,5% nei paesi extra UE e in maniera sensibile, ma minore, nella Ue: +24,8%. Ancora: Arezzo si classifica nella top ten delle province in cui l'export supera il 30% del valore aggiunto provinciale, con il 48,4%. Vicenza raggiunge il 47,3%. Complessivamente la Toscana segna una crescita nel 2010 sul 2009 del 15,6% in termini di esportazioni. La Toscana rappresenta l'8% delle esportazioni nazionali con 25 mila 926 milioni di euro. Andando a guardare i settori del “made in Italy” che registrano un segno positivo i metalli segnano un +33,3%, il tessile abbigliamento un +14% e l'alimentare un +12,4%. Ad offuscare in parte il trend positivo del 2010, nel 2011 si affaccia la crisi del Nord Africa, dove in soli 3 mesi le minori vendite delle aziende italiane in quei paesi è di 186 milioni di euro.

“Questi dati – commenta il presidente di Confartigianato Arezzo, Giovanni Donati – confermano l'importanza di Arezzo e del suo export nell'economia della Toscana e dimostrano che il nostro tessuto produttivo è solido e ha saputo resistere alla crisi meglio che altrove. Però non sono da sottovalutare – prosegue Donati – le turbolenze che ancora agitano il quadro, come le guerre e le rivolte del Nord Africa, ma anche la situazione di alcuni paesi dell'Unione Europea, che si fa sentire in tutta l'economia dell'eurozona. Anche la situazione americana non è ancora chiara, la ripresa non è così solida come sembrava e le fluttuazioni sulle materie prime e sul cambio euro-dollaro contribuiscono a rendere il futuro più difficile da interpretare. Insomma – prosegue Donati – se da una parte questa analisi conferma la nostra buona impostazione, dall'altra non deve servire da alibi per farci dormire sonni tranquilli. Dobbiamo impegnarci ancora e le nuove amministrazioni, che usciranno dalle urne, dovranno farlo insieme agli imprenditori per far sì che questa ripresa si consolidi e imbocchi una strada sicura di crescita. Per far questo non ci stancheremo mai di dire che bisogna agire in maniera sinergica, semplificando la burocrazia, aumentando le infrastrutture e riducendo la pressione fiscale. L'esempio della Germania, dove secondo studi recenti la pressione fiscale pro capite è, in media, di 1400 euro all'anno inferiore alla nostra è lì ad indicarci la strada da seguire.”
“Un ulteriore sforzo – conclude Donati – lo devono fare le istituzioni italiane per fare crescere anche il consumo interno in quanto da sola l’esportazione non è in grado di aumentare il livello del PIL al pari dei paesi nostri concorrenti”