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Bardelli: Azione di CasaPound fotografa una città fantasma

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Bardelli: Azione di CasaPound fotografa una città fantasma

Arezzo, 21 ottobre 2011 – Una vera e propria città fantasma quella fotografata da CasaPound, con un blitz notturno giustamente goliardico. “L'elenco del nulla prodotto da questa amministrazione sarebbe sin troppo lungo – dichiara il consigliere comunale Roberto Bardelli – ma non possiamo che citare qualche esempio: il faraonico parcheggio di Mecenate, costoso e praticamente inutilizzato soprattutto il fine settimana, eccetto i salvifici (per il sorriso del nostro primo cittadino) mercatini. Il Teatro tenda di cui non si hanno più notizie dopo il taglio del nastro in pompa magna durante la campagna elettorale. Ad oggi risulta un vero e proprio guscio vuoto, che i cittadini probabilmente scambiano per un tendone da circo.”

“La colata di cemento in arrivo per l'area Lebole, che andava riqualificata in ben altro modo. La Caserma Italia di via Garibaldi che risulta chiusa da più di dieci anni, e da anni destinata (eppur nulla si muove) a nuova sede della guardia di finanza, il cui porticato è diventato rifugio notturno per i barboni cittadini. L'area del Garbasso, che doveva essere un progetto all'avanguardia e che invece allo stato attuale è solo un tristissimo cantiere morto.”
“E ancora – prosegue Bardelli – nessun evento culturale degno di nota, l'anno vasariano trascorso sottotraccia, per usare un eufemismo, le società sportive abbandonate a se stesse.”

“Arezzo – chiosa Bardelli – sotto l'amministrazione Fanfani sembra davvero caduta in un letargo infinito, avvolto da un colpevole silenzio spettrale. Una città che appare vecchia e immobile anche ai, per forza di cose, sempre meno turisti che percorrono le vie della nostra città.”
“Sono certo però – conclude il consigliere Bardelli – che la nostra cara amministrazione comunale ribadirà, repetita iuvant, che questo gran bel nulla prodotto in questi anni è imputabile unicamente ai soliti perfetti capri espiatori: la crisi e il governo Berlusconi. Lapalissiano.”