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Boom dei prezzi per materie prime

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Boom dei prezzi per materie prime

Arezzo – Sulle speranze di ripresa economica degli imprenditori incombe il rialzo dei prezzi delle materie prime: da gennaio 2010 a gennaio 2011 la media dei rincari ha sfiorato il 33%. Non basta, anche il costo dei trasporti è stato spinto in alto dalle ultime vicende internazionali. Il tasso di crescita tendenziale della benzina è dell'11,5%, quello del gasolio per mezzi di trasporto arriva ad un incremento su base annua del 18%. “Questi dati, che vengono dall'Ufficio Studi di Confartigianato – rileva Giovanni Donati, presidente di Confartigianato Arezzo – la dicono lunga sulle difficoltà che attraversa il mondo produttivo ed in particolare quello della piccola impresa. E' come dire – continua Donati – che piove sul bagnato. Infatti i rincari, anche senza la Libia e le tensioni nel mondo arabo, erano stati già sostenuti, basti pensare che nell'ultimo anno il costo del gasolio per autotrazione, al netto delle imposte, era già cresciuto del 31,1%.”
“In Toscana – prosegue Donati – la maggiore pressione di questi costi sulle imprese è stata stimata del 9,6% e anche questo è un dato che ci preoccupa non poco, anche se è inferiore a quello di Lombardia (14,1%) ed Emilia Romagna (13,6%). Ma quello che ci preoccupa di più – sottolinea il presidente di Confartigianato Arezzo – è che la crescita dei prezzi si scarica sopratutto su due comparti: gli alimentari e i metalli, che risultano, rispettivamente, in crescita del 39,3% e del 37,1%. Come associazione avevamo già lanciato l'allarme – ricorda Donati – ora queste elaborazioni del nostro ufficio studi non fanno che confermare le nostre pessimistiche previsioni. E purtroppo l'economia aretina, per le sue caratteristiche, è particolarmente esposta a questa situazione. La fiammata dei prezzi sta mettendo a dura prova i nostri artigiani i cui margini di guadagno si erodono nel lasso di tempo che intercorre tra l'acquisizione delle commesse e la consegna del prodotto finito. In questa situazione – conclude il presidente di Confartigianato – c'è il rischio concreto di lavorare in perdita.”