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Carcere: intercettazione di Mattesini al Ministro della Giustizia

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Carcere: intercettazione di Mattesini al Ministro della Giustizia
Donella Mattesini

Arezzo – La deputata Pd Donella Mattesini ha presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia sul carcere di Arezzo.
“La situazione è veramente difficile e complessa. Dalla metà del 2009 – ricorda Mattesini – è stato predisposto un piano di ristrutturazione della casa circondariale di Arezzo. Un investimento di circa 2 milioni e mezzo di euro, di cui 1 milione e 800mila per la messa in sicurezza di una parte del muro di cinta. I lavori di ristrutturazione sono iniziati nel luglio dello scorso anno con previsione di conclusione della prima fase nel novembre di quest’anno. In seguito all’apertura del cantiere, il 9 agosto 2010 è stato definito un accordo con il Provveditorato che prevedeva la chiusura parziale dell’Istituto, compatibile con i lavori in corso, fissando la detenzione di un numero massimo di 10 detenuti nuovi, fino alla conferma dell’arresto, alleviando così il disagio derivante da spostamenti da parte delle altre forze dell’Ordine verso gli altri Istituti, e nello stesso tempo senza distogliere gli operatori alla sicurezza dal territorio aretino”.
L’accordo prevedeva per il Nucleo Traduzioni di Arezzo l’impiego di personale in area ben limitata del territorio vicino alla provincia di Arezzo, in modo da non gravare sugli spostamenti. L’intesa è stata rispettata solo per 4 mesi, dopo di che il personale è stato impegnato anche fuori Regione e in aree molto lontane da Arezzo. Il 4 aprile di quest’anno, il Capo Dipartimento ha disposto la temporanea sospensione di tutte le attività amministrative e penitenziarie e questo con la dichiarata esigenza di ristrutturare non solo la cinta muraria ma anche i locali interni.
“Questa decisione – commenta Donella Mattesini – ha generato forti preoccupazioni nel personale, facendo intravedere il possibile distacco in altre parti del territorio toscano, con tempi di permanenza non ipotizzabili, vista la assenza di qualunque informazione certa sia sui lavori che sul loro termine. A fronte della sospensione per la ristrutturazione degli interni, le celle della Sezione femminile, che è indipendente ed autonoma rispetto al corpo detentivo maschile, è agibile. E’ evidente – commenta la deputata Pd – che la chiusura dell’Istituto determina disagi ed aumenti dei costi, con spese aggiuntive da sostenere da parte della Procura, del Tribunale, degli Organi di Polizia Giudiziaria. E altri problemi come ad esempio l’aumento dei disagi degli altri istituti, tutti già in sovraffollamento”.
Nell’interrogazione al Ministro della Giustizia, si ricorda che non risultano nuovi piani di lavoro, con relativi finanziamenti e previsione di appalti; che la modalità dell’avvenuta chiusura e la mancanza di notizie certe, fa pensare che l’obiettivo finale sia la chiusura definitiva della Casa circondariale di Arezzo e questa ipotesi crea allarme e contrarietà nelle Istituzioni Locali e nell’intera comunità aretina.
Donella Mattini chiede quindi “quale sia il Piano di lavoro che ha portato il Dipartimento alla sospensione delle attività; quali siano i costi e i tempi di inizio e di fine lavori; se sia stata valutata la possibilità di mantenere la chiusura parziale dell’Istituto e garantire l’ingresso degli arrestati, ottimizzando risorse umane ed economiche. Infine perché, nel caso esistano progetti certi di finanziamento e di inizio lavori, non sia stato valutato di chiudere l’Istituto solo al momento che il progetto di ristrutturazione fosse esecutivo e certe le date di assegnazione e fine dei lavori”.