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Carlo Rosselli, il sogno di una democrazia sociale moderna

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Arezzo – “Carlo Rosselli e il sogno di una democrazia sociale e moderna”. Questo il volume di Nicola Tranfaglia, pubblicato per Baldini Castaldi Dalai Editore che verrà presentato giovedì 3 marzo alle ore 21 nel Teatro del Circolo Artistico, in via de Redi 12 ad Arezzo.
L’iniziativa è dell’Istituto Storico Aretino della Resistenza e dell’Età contemporanea e del consigliere regionale Marco Manneschi. Interverrà Paolo Bagnoli, docente alla facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo

La prima parte di questo libro fu pubblicata da Laterza nel 1968 con il titolo “Carlo Rosselli: dall’interventismo a Giustizia e Libertà” e ricostruiva in maniera analitica la formazione di Rosselli, il suo pensiero giovanile e la sua azione politica in Italia fino al 1930.
Questa edizione definitiva della sua vita – dagli anni parigini e la sua attività come leader di Giustizia e Libertà, attraverso le sue pubblicazioni e i rapporti con gli altri movimenti antifascisti in esilio, fino all’assassinio di Bagnoles de L’Orne il 9 giugno 1937 – offre ai lettori non solo italiani una biografia che ancora mancava.

Carlo Rosselli è stato, senza dubbio alcuno, uno dei più grandi combattenti nella lotta al fascismo, l’uomo che prefigurò la Repubblica democratica che sarebbe nata nel 1946 e che avrebbe contrassegnato tutto il secondo dopoguerra. Questo volume ricostruisce le vicende pubbliche e private di Rosselli, la sua azione politica, il suo pensiero politico e culturale.
In Italia, ma anche a livello internazionale, il libro è considerato – dal momento in cui apparve la prima edizione – come imprescindibile riferimento scientifico e culturale per la comprensione del progetto rosselliano: quel connubio tra pensiero liberaldemocratico e socialismo liberale che in Italia non si è realizzato nel primo sessantennio di vita repubblicana ma che oggi la sinistra più avanzata persegue come l’unica alternativa al populismo affermatosi negli anni Novanta sotto la guida di Silvio Berlusconi.

«Democrazia reale significa non solo autonomia politica, ma anche e soprattutto autonomia e libertà economica. Una vera democrazia non esiste là dove esistono profonde disparità economiche. Il criterio della maggioranza, della sovranità popolare, che in sé è sacrosanto, acquista un valore puramente morale quando una minoranza detiene nelle sue mani gli strumenti effettivi del potere, cioè i mezzi di produzione e di scambio.»

Nicola Tranfaglia, nato a Napoli nel 1938, professore emerito di Storia dell’Europa e del giornalismo all’Università di Torino. Deputato della Repubblica nella XV legislatura (2006-2008). Direttore di alcune grandi opere collettive come Il Mondo Contemporaneo in dieci volumi, la Storia della stampa italiana in sette volumi (con Valerio Castronovo) e La Storia in quattordici volumi, si è occupato in quarant’anni di fascismo, antifascismo, terrorismo, mafia e di molti altri aspetti della storia italiana ed europea. Tra i suoi libri più recenti: La sentenza Andreotti (2000); Fascismi e modernizzazione in Europa (2001); Ministri e giornalisti (2003); Come nasce la Repubblica 1943-47 (2003); La stampa del regime (2005); Perché la mafia ha vinto (2008); Vent’anni con Berlusconi 1993-2013 (2009). Per B.C.Dalai editore ha pubblicato: La resistibile ascesa di Silvio B. (2004); Ma esiste il quarto potere in Italia? (2005); Un passato scomodo. Fascismo e postfascismo (2006); Vite sospese. Le generazioni del terrorismo (2007); Populismo autoritario (2010).