Arezzo – «La chirurgia robotica non potrà lasciare l’ospedale di Arezzo. In primo luogo perché rappresenta uno degli ormai molti punti di eccellenza della sanità aretina. In secondo luogo perché la città di Arezzo, grazie all’iniziativa del Calcit che ringrazio nuovamente, ha contributo in maniera determinante all’acquisto dei macchinari.

Negli anni scorsi mi sono impegnato perché la chirurgia aretina non venisse depotenziata. Il risultato positivo ottenuto allora, è stato anche la base sulla quale si è poi innestata una disciplina dell’eccellenza quale la chirurgia robotica.
Sono certo che le preoccupazioni evidenziate dal dottor Fabio Sbrana saranno l’occasione, sia per l’Asl 8 che per la Regione Toscana, di confermare che la chirurgia robotica è e rimarrà ad Arezzo. Anzi: la sua presenza sarà anche strumento per l’ulteriore consolidamento e valorizzazione della sanità aretina nel contesto regionale, essendo ormai chiaro che Arezzo, dalla sanità all’università, dai trasporti ai rifiuti, non è assolutamente disposta ad essere marginalizzata.
Se c’è qualcuno che osa solo pensare ad ipotesi di smantellamento della chirurgia robotica ad Arezzo, incontrerà la fortissima opposizione non solo delle istituzioni ma dell’intera città. Ed io sarò alla testa di questa protesta.»