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Checcaglini: su area ex Lebole

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Checcaglini: su area ex Lebole

Arezzo – Quello che ha approvato il consiglio comunale riguardo al piano complesso d’intervento nell’area strategica ex Lebole, si avvicina sempre di più a quello che da tempo si auspicava Confesercenti: il disegno di un quartiere con un’area commerciale al suo servizio. Almeno questo possiamo affermare dalle notizie che giungono dal consiglio comunale, salvo la lettura attenta degli atti quando pubblicati ufficialmente.
“La divisione dell’area in nove lotti – dichiara Mario Checcaglini direttore di Confesercenti – con porzioni di commerciale al loro interno era più o meno la richiesta avanzata con il disegno urbanistico di un quartiere alla ex Lebole realizzato da alcuni architetti per conto di Confesercenti”.
“Apprendere che il Comune – aggiunge Alberto Papini Presidente di Confesercenti – ha annullato dapprima la previsione di una ‘piastra commerciale’ di 15mila metri e successivamente la divisione in due comparti con una previsione di commercio sostanzialmente in uno solo di essi è una passo nella giusta direzione”.
Ciò che Confesercenti intendeva ed intende scongiurare è un grande centro commerciale a direzione unitaria che si contrapponga al commercio che c’è in città e in periferia.
“Cosa diversa, abbiamo sempre detto e affermato, – prosegue il presidente di Confesercenti – un commercio fatto di operatori locali e il disegno odierno dell’area sembra andare in tale direzione”. Va da se che l’area ex Lebole potrebbe meglio essere utilizzata prevedendovi iniziative nuove, che portino un arricchimento di funzioni alla città. Questo oggi non sembra possibile forse in ragione della difficile contingenza economica che non facilità gli investimenti in settori non sperimentati”.
Ma la sfida per la Confesercenti è sempre quella sopra indicata: lavorare per cercare una soluzione diversa da quella che preveda una destinazione commerciale.
In ultimo la domanda è legittima: “Si poteva fare di più? Probabilmente si, se ci fosse stata maggior unità tra le associazioni di categoria del commercio. Probabilmente avremmo ottenuta una più considerevole riduzione della quota di commerciale e una maggior frammentazione di questo nell’area”.
“Adesso ci sono due mesi di tempo – conclude Mario Checcaglini direttore di Confesercenti –per leggere attentamente gli atti, verificare cosa concretamente si prospetta per l’area e, nel caso, per presentare le osservazioni che il consiglio comunale eventualmente dovrà valutare”.