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L’economia riparte dall’Usato

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Torino, 29 mar. – (Adnkronos) – L'economia prova a ripartire dall'Usato. Si terranno a Torino dal 31 marzo al 2 aprile gli Stati generali del settore con l'obiettivo di superare la frammentazione storica ed esprimere posizioni forti e unitarie a favore del proprio sviluppo e dell'ambiente. L'assise è stata organizzata in vista dei decreti applicativi sul riutilizzo che, dovranno essere pronti entro giugno. Ma l'importanza di questo evento nazionale va in realtà molto oltre questi decreti: si tratta infatti, come sottolinea il portavoce della Rete nazionale operatori dell'usato Antonio Conti, della ''prima volta in cui tutti gli operatori che si dedicano al riutilizzo si incontrano per rivendicare a piena voce la propria dignità. Un settore trascurato dalle istituzioni, il nostro, ma vivo e popolare, e che merita il giusto riconoscimento e politiche di sostegno."
''Il Settore dell'Usato -sottolinea Pietro Luppi, direttore del Centro di ricerca Occhio del riciclone- vive una forte espansione, e questa produce effetti positivi sul piano ambientale, economico, sociale e occupazionale. Ma la mancanza di regole sostenibili e l'assenza di sistemi di prevenzione e differenziata che escludano le merci usate dallo smaltimento dei rifiuti, crea nel settore una costante crisi di approvvigionamento nonchè precarietà inaccettabili.
Attualmente, solo nei cassonetti indifferenziati di Roma, abbiamo monitorato la presenza di oggetti usati per un valore di almeno 33 milioni di euro ogni anno''.
''L'assenza di diritti -spiega Augusto Lacala dell'Associazione Bidonville di Napoli- è frutto della polverizzazione del Settore. Ma dall'evento di Torino in poi, la situazione cambierà. Gli operatori dell'usato esigeranno e otterranno politiche che li sostengano, a rimpiazzare le regole inadeguate che oggi li penalizzano ingiustamente. Hobbisti, Professionisti, Negozianti, Enti di solidarietà e Cooperative Sociali: solo spingendo tutti assieme finalmente potremo vincere''. Aleramo Virgili, portavoce della Rete di sostegno ai mercatini rom, ricorda che ''un contesto normativo che favorisca l'usato può contribuire enormemente a risolvere l'emergenza sociale e occupazionale che affligge il popolo rom rendendo più difficile la sua integrazione nella società italiana. I rom che lavorano nell'usato sono infatti migliaia, ma non riescono a uscire da un abusivismo di cui sono le prime vittime''.
''L'assenza di politiche chiare in favore degli operatori dell'usato'', spiega poi Alessandro Stillo dell'Associazione Vivibalon di Torino, ''rischia di produrre l'estinzione o lo snaturamento di mercati popolari storici che sono parte viva dell'identità delle nostre città. La riqualificazione del Settore passa per le politiche ambientali, culturali, sociali e anche fiscali. Gli ambulanti, i negozianti in conto terzi e i rigattieri sono infatti accomunati da regimi fiscali che la loro attività, per come è conformata, non ha la possibilità di sostenere''.

Articlolo scritto da: Adnkronos