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Concluso il Congresso comunale di Rifondazione Comunista

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Dopo due giorni di dibattito, si è concluso sabato scorso il Congresso del Circolo PRC “Alessandro Giusti” di Arezzo, in preparazione dell’8° Congresso nazionale del Partito della Rifondazione Comunista: due giorni che hanno visto una notevole affluenza di iscritti e simpatizzanti nella sede del circolo in via Po.
Venerdì sera, dopo la relazione introduttiva del segretario comunale uscente Gino Caneschi, si sono succeduti gli interventi dei rappresentanti delle forze politiche del centro sinistra e delle associazioni aretine: Alessio Tucci, portavoce comunale dell’IDV; Andrea Lanzi, segretario comunale del PD; Simona Zoccola, esponente del PdCI; Ivo Lisi, rappresentante dell’ARCI; Gianfranco Morini, del Centro di iniziativa politica “Enrico Berlinguer”. Successivamente, l’illustrazione dei documenti congressuali nazionali. La serata si è conclusa con l’intervento della neocoordinatrice dei Giovani Comunisti Erica Rampini.
Il secondo giorno si è aperto con un ricco dibattito, durante il quale i comunisti aretini hanno approfondito analisi e proposte, a partire dai tre documenti congressuali, per determinare il ruolo che il partito dovrà svolgere in un momento così complicato a livello nazionale e internazionale.
Si è parlato fra l’altro di attualità del comunismo, riconversione ambientale e sociale dell’economia, beni comuni, liberazione del lavoro, crisi ambientale ed energetica, i danni provocati dal berlusconismo e dalle forze politiche che lo hanno sottovalutato, quali strumenti mettere in campo per cacciare Berlusconi, come e in quali forme unire le forze della sinistra, come riconquistare la fiducia dei cittadini e delle cittadine che non partecipano alle elezioni, come realizzare una vera parità di genere e una moderna società dei diritti per tutti, quale rapporto con i movimenti. Unanime il giudizio negativo nei confronti del sistema capitalistico e liberista e dei poteri forti che, traendone vantaggio a scapito della popolazione, continuano a presentarlo come l’unico possibile. Condivisa anche la constatazione che i costi dell’attuale crisi debbano essere addebitati esclusivamente a coloro che la hanno provocata, agli attori dell’economia finanziarizzata e non alle inermi popolazioni.
Stabilito che il sistema così come si presenta non è riformabile, gli interventi si sono divisi sul ruolo che il Partito dovrà svolgere sulla politica nazionale. Un panorama particolarmente asfittico, quale è stato ridotto da anni di “berlusconismo”, e dal quale si esce con difficoltà a causa dell’attuale sistema elettorale.
Al dibattito è seguita la votazione sui documenti congressuali, con un risultato di parità fra il Documento 1 “Unire la sinistra d’alternativa, uscire dal capitalismo in crisi”, sottoscritto dalla maggioranza dei dirigenti nazionali, e il Documento 2 “Per il partito di classe”. Il Documento 3 “Comunisti e comuniste per l’opposizione di classe e l’alternativa di sistema” non ha ottenuto voti. Sul Documento 1 è stato approvato un emendamento presentato da Alfio Nicotra e finalizzato all’introduzione del referendum fra tutti gli iscritti prima di stabilire eventuali accordi elettorali.
In conclusione, oltre ai delegati per il Congresso provinciale, è stato eletto il consiglio direttivo del Circolo di Arezzo. Nonostante la netta divisione sui documenti, la conferma del segretario comunale Gino Caneschi è stata approvata all’unanimità.