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Confesercenti su ex-Lebole in Consiglio Comunale

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Confesercenti su ex-Lebole in Consiglio Comunale

Arezzo – Non è la risposta che speravamo quella che porta il Consiglio comunale ad approvare 12.500 mq di commercio all’ex- Lebole. In merito al dibattito sull’approvazione del piano complesso d’intervento nell’area strategica, e l’ipotesi di suddivisione in grandi comparti, Confesercenti ritiene che la quota di commerciale prevista sia lontana dalle reali esigenze del commercio aretino e dell’intera città.
“Quello che l’amministrazione comunale intende portare all’approvazione del consiglio comunale – dichiara Mario Checcaglini direttore di Confesercenti -, almeno secondo quanto appare nella stampa, non è il disegno di un quartiere come noi speravamo. Qualche modifica è stata apportata rispetto al progetto iniziale della proprietà che prevedeva 15.000 mq in un unico blocco, ma per noi i 12.500 mq di commercio sono ancora troppi rispetto alle esigenze della città”.
“La distribuzione del commercio – prosegue Checcaglini – che disegna il progetto di questi giorni, seppure più diffuso nei comparti rispetto al disegno originale, non fuga il dubbio che nell’area sorga un centro commerciale o parco commerciale che dir si voglia, gestito da un unico soggetto, perciò da una catena della grande distribuzione”.
“Cosa diversa – conclude il direttore di Confesercenti – sarebbe se il consiglio comunale dovesse approvare una proposta che riduce il commerciale ad esempio al 10% quindi sotto i 10mila mq, come peraltro è previsto nell’area ingrossi, ma soprattutto lo distribuisca su tutti i lotti del comparto, ad esempio nei 9 lotti disegnati nel progetto che va in approvazione in consiglio”.
Su tale aspetto Confesercenti è perfettamente in accordo con quanto deliberato dalla Circoscrizione Fiorentina nella seduta del 14 marzo 2011, laddove come scritto nella delibera “propone di spalmare la previsione relativa al commerciale sui due comparti, (perciò sui nove lotti), al fine di non creare grosse strutture commerciali ma di stimolare e favorire una organica e razionale nascita di un nuovo quartiere omogeneo e ben integrato”.