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Consiglio Comunale 22 luglio 2011 / Gli indirizzi sulle nomine

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Consiglio Comunale 22 luglio 2011 / Gli indirizzi sulle nomine

Arezzo – Il Consiglio Comunale ha approvato la delibera relazionata da Alessandro Arcangioli, in qualità di presidente della X commissione affari generali, in cui vengono dati indirizzi al sindaco per la nomina e la revoca dei rappresentanti del Comune in enti, società e istituzioni partecipate.
Consigli di amministrazione di 3 o 5 membri, Presidente compreso; i mandati dei soggetti nominati o designati non possono essere più di due. Emolumento fisso per il presidente, gettone di presenza ai consiglieri ma in relazione ai parametri economico-finanziario dell'azienda e dell'importanza dell'impegno amministrativo. Entro la fine di ogni anno, dovrà essere pubblicato all'albo pretorio un avviso pubblico dove si elencano gli enti per i quali si deve procedere a nomine. Il sindaco opera le nomine e le designazioni scegliendo tra coloro che a seguito dell'avviso pubblico abbiano espresso disponibilità auto-candidandosi o essendo degnati da associazioni od organizzazioni operanti nel territorio.
I rappresentanti sono scelti considerando qualità professionali e competenza emergenti da titolo di studio, incarichi professionali, incarichi accademici e in istituzioni di ricerca, pubblicazioni, direzione di strutture pubbliche e private, impegno sociale e civile. I nominati e i designati dovranno conformare la loro condotta ai principi di correttezza, buon andamento, imparzialità, trasparenza, efficienza ed efficacia. Essi dovranno obbligatoriamente trasmettere al sindaco l'andamento dell'attività compiuta, dare notizie di fatti che compromettano il raggiungimento degli obiettivi strategici e il sindaco ne darà informazione al Consiglio. Revoca in caso di: sopravvenienza di cause di esclusione o incompatibilità, mancato conseguimento degli obiettivi strategici per causa imputabile al soggetto, inottemperanza alle direttive del sindaco, compimento di atti suscettibili di causare grave danno all'amministrazione comunale.

Critiche “di principio” dal Movimento 5 stelle, per il quale si tratta di “evitare nomine politiche e il passaggio automatico da una giunta a un consiglio di amministrazione, il quale a sua volta diventa panchina per il periodo necessario ad arrivare alla prossima elezione. Questo circolo va spezzato”.

Per Roberto Barone “i soggetti nominati e designati devono possedere un livello di competenze professionali adeguato alle funzioni connesse al ruolo di ricoprire. Tali competenze devono essere comprovate dal possesso di titoli di studio, titoli culturali, professionali, tecnici da cui emergano le correlazioni adeguate tra le stesse e il ruolo da ricoprire. Nel caso in cui l'incarico sia totalmente volontario senza alcun gettone o indennità, può anche cadere il limite dei due mandati. I criteri che escono dal testo sono meno stringenti di quello che volevamo. Di sicuro, grazie allo stimolo dei partiti Idv, Sinistra per Arezzo, Sinistra ecologia e libertà, abbiamo fatto passi avanti in direzione di una legittima prevalenza della competenza rispetto alla politica”.

Grazia Sestini: “l'idea dell'albo è nostra e vuol dire aprire alla società civile e alle sue competenze una importante parte dell'amministrazione cittadina. Da un punto di vista politico assistiamo a un dibattito interno alla maggioranza che è salvata grazie ai nostri voti di astensione in sede di votazione degli emendamenti. Frizioni e scollamenti nel centrosinistra sono il vero punto all'ordine del giorno dei lavori del Consiglio”.

Luigi Lucherini: “mi è dispiaciuto che sia stata premiata ancora un'eccessiva discrezionalità a vantaggio della politica che porta Progetto per Arezzo ad astenersi in sede di votazione finale”.

Matteo Bracciali: “il percorso di questa delibera è stato emblematico. Grazie a questo percorso siamo arrivati a una trasparenza e sobrietà che dà una cifra più pregnante ai criteri di oggi rispetto a quelli contenuti nella delibera che contrassegnò la precedente consiliatura. Chi è chiamato a rappresentare i cittadini e a gestire la cosa pubblica non può essere misurato solo con la cartina di tornasole dei curriculum”.

Giuseppe Fanfani, infine, ha detto che elargire a costo zero servizi che fino a oggi i cittadini non pagavano sarà sempre meno possibile. Questo è il quadro, assai vincolato dal contrasto tra minori risorse ed esigenze della popolazione, che si troveranno ad affrontare amministratori e aziende partecipate. Per questo, i servizi primari come l'acqua, la raccolta dei rifiuti e l'energia hanno necessità di gestione politica che sottenda scelte decisive per il futuro della collettività. Utilizzerò il mandato che mi date con estrema prudenza e rispetto”.

Per il futuro, ci sarà una proposta di delibera consiliare per uniformare il gettone dei consiglieri di amministrazione a quello dei consiglieri comunali.