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Consiglio Comunale, 5 anni di lavoro

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Arezzo – “A questo ruolo ho dedicato me stesso con passione ed entusiasmo dal primo all’ultimo giorno, onorato di rappresentare il Consiglio e la mia città. Grazie ai consiglieri che mi votarono permettendomi di lavorare a servizio della comunità, seguendo un comportamento improntato ai principi di correttezza e lealtà alle istituzioni e alle regole. Spero di essere stato il Presidente di tutti e di ognuno, di aver garantito le prerogative dei singoli consiglieri e la tutela delle minoranze”.
Con queste parole Giuseppe Caroti chiude il bilancio personale dei 5 anni trascorsi ricoprendo la seconda carica cittadina passando subito a considerazioni di natura più politica: “per ciò che concerne l’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale il primo dato fondamentale riguarda il bilancio, il cui importo è stato quasi dimezzato nel corso del quinquennio, in virtù dei tagli operati sui compensi dei consiglieri dalla legge nazionale, del mancato utilizzo delle consulenze esterne, della ridotta erogazione a titolo di contributi e di un’attenta razionalizzazione delle spese.
I valori chiave che hanno guidato la mia azione sono stati sobrietà e trasparenza. Incarichi, nomine, indennità dei consiglieri (rimasti tra i più bassi d’Italia, con 36 euro lordi a seduta), atti presentati e delibere e tutti gli interventi delle sedute consiliari, sono informazioni note e reperibili sul sito del Comune per chiunque. Mi preme sul punto ricordare l’introduzione dello streaming, che ha permesso ai cittadini di seguire il dibattito consiliare in diretta e in differita.
Trasparenza ha significato anche Palazzo aperto: la sala di Consiglio è stata palco teatrale per 24 serate, musicale per 15, il loggiato è stata sede di mostre per 40 artisti. Ancora oggi, fino al primo maggio ci sono le opere di tutto coloro che hanno esposto.
Una particolare menzione merita l’attività condotta sul versante internazionale, dove il Consiglio Comunale si è reso protagonista dell’approvazione del gemellaggio con la città polacca di Oswiecim e dell’approvazione del protocollo di intesa con la città di Norman in Oklahoma. La settimana prossima lo firmeremo negli Stati Uniti.
Con il Sindaco ho avuto l’onore e il privilegio di una collaborazione che ha permesso alle due istituzioni di lavorare senza mai aver avuto screzi o la necessità di alzare la voce per tutelare le rispettive prerogative. Anzi, posso senza dubbio affermare che l’indirizzo di questa Presidenza è stato quello di una stretta collaborazione con l’intera Giunta, tanto che in più occasioni vi è stata fattiva collaborazione con le attività degli assessori, sia laddove le competenze della Giunta si sono presentate come esecutive della volontà consiliare (ad esempio il processo partecipativo di Piazza Sant’Agostino con l’assessore Dringoli o il bilancio partecipativo con l’assessore Rossi), sia laddove la Presidenza è stata di semplice supporto (ad esempio mostre e conferenze assieme all’assessore Brezzi, alcuni spettacoli assieme all’assessore De Robertis)”.
I numeri: “nel corso dei cinque anni si sono svolte 90 sedute, e sono state trattate 614 delibere, tra cui voglio menzionare la revisione dello Statuto avvenuta all’unanimità, che lo ha reso in linea con le modifiche legislative avvenute nell’ultimo decennio. Oltre 110 le mozioni che hanno interessato i lavori consiliari. Gran parte del lavoro del consiglio è stato occupato dal settore dell’urbanistica, con l’approvazione del piano strutturale e del regolamento urbanistico, dagli atti di bilancio e programmazione, sempre approvati nei termini, per un paio di anni entro il 31 dicembre cosa che per il Comune di Arezzo mai era avvenuta. Delibere adeguatamente preparate, concedendo ai consiglieri anche tempi tripli rispetto allo norma per consentire ai consiglieri di arrivare adeguatamente preparati al momento cruciale”.
E per concludere: “una esperienza che mi ha permesso di conoscere Arezzo come pochi altri ruoli consentono. Abituato a guardare il mondo da un certo punto di vista, data la professione che svolgo, ho potuto vedere a 360 gradi la città e i suoi aspetti. Il futuro? Intanto il cammino di Santiago de Compostela, per quanto riguarda la mia esperienza in Comune, essa può dirsi conclusa dopo gli anni dell'opposizione e quelli a servizio delle istituzioni. È giusto che una carica del genere, bellissima, giri e sia vissuta da altri”.