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Consiglio Comunale: la tutela dei cittadini dai campi elettromagnetici

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Consiglio Comunale: la tutela dei cittadini dai campi elettromagnetici

Arezzo – L'assessore Emiliano Cecchini ha illustrato la pratica relativa alla adozione del Piano territoriale per la minimizzazione dell'esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Si tratta di uno strumento che pone il Comune di Arezzo all'avanguardia in tutta Italia per la tutela dalle emissioni provenienti dalle antenne di telefonia. “Considerando la sostanziale liberalizzazione per le nuove antenne adottata dal cosiddetto decreto 'Gasparri', senza questo piano non avremmo strumenti di gestione di tali processi – ha sottolineato Cecchini. Ci siamo auto-assoggettati a una procedura simile a quella di qualsiasi strumento urbanistico. La notizia buona è che lo studio tecnico propedeutico al piano ha evidenziato campi inferiori a 3 volt per metro in città: dunque, siamo sotto la metà del limite consentito dalla legge che è 6 volt. Anche l'aperta campagna è tra 0,8 e 1,2 volt per metro. Si tratta di soglie che permettono di parlare del fenomeno in assoluta tranquillità in termini di salute pubblica”.
Con il piano vengono individuate zone idonee, neutre e zone non idonee per le antenne oltre che norme per la mimetizzazione delle antenne esistenti.
Alcune critiche sono state sollevate dal consigliere comunale Roberto Barone: “quando approvammo il Regolamento per la installazione delle antenne nel settembre 2008 riponevamo molte speranze su questo piano anche per le situazioni di via Cagli e via Anconetana. Se per la prima, una soluzione è stata in qualche modo raggiunta, per via Anconetana non è stata adottata alcuna soluzione per la delocalizzazione di questa antenna. Anzi, questi cittadini si ritroveranno altri gestori a utilizzare questo stesso palo alto 30 metri. Più in generale, mi sembra che il piano sia stato pensato per dare più risposte ai gestori di telefonia che ai cittadini. Le zone non idonee, quelle dove le antenne sono assolutamente incompatibili, potevano essere più estese. Inoltre, non si parla di micro-celle, la cui bontà è una mia convinzione tecnica sia per l'impatto visivo sia per la scarsità di emissioni il cui raggio è di pochi metri. Sarebbero ottime per il centro storico”. Il consigliere Barone ha così presentato un emendamento per ampliare le zone non idonee (anche gli edifici storici e architettonici ricadenti nel territorio urbano, asili, scuole, ospedali, case di cura, parchi pubblici) e prevedere zone idonee purché il gestore accetti la realizzazione di impianti di telefonia a certe condizioni (come obbligo di minimizzazione della esposizione e solo in subordine la mimetizzazione). All'emendamento è stato dato parere tecnico non favorevole in quanto le modifiche proposte non attengono a temi, come la salute pubblica, che non rientrano nella competenza comunale. Emendamento respinto dall'aula con 10 contrari, 5 favorevoli e 6 astenuti.
“Senza questo strumento i gestori fanno quello che vogliono – ha ricordato anche il Sindaco Fanfani – magari domani si mettono in testa di riedificare perfino l'antenna di via Cagli. Approvarlo è atto di responsabilità, aggiustamenti in fase di osservazioni saranno sempre possibili”.
L'adozione è avvenuta con 14 voti favorevoli, 5 astenuti e 2 contrari. Adesso spazio ai cittadini prima della definitiva approvazione.