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Consiglio Comunale: nuovo regolamento ‘comunità diventa protagonista’

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Consiglio Comunale: nuovo regolamento ‘comunità diventa protagonista’

“Il Comune di Arezzo riconosce un valore di primaria importanza alle proprie competenze in materia di politiche sociali perché esercitandole in maniera virtuosa può promuovere e garantire i diritti di cittadinanza sociale, la qualità della vita, l’autonomia individuale, le pari opportunità, la salute, la non discriminazione, la coesione sociale, l’eliminazione e la riduzione delle condizioni di disagio e di esclusione”.
Con queste parole l’assessore Lucia De Robertis ha esordito nel presentare la pratica relativa al nuovo Regolamento del sistema integrato dei servizi sociali. “La necessità di riscrivere il regolamento si è posta per le numerose novità introdotte dalla Regione Toscana in materia di non autosufficienza ma soprattutto per la volontà politica di ribadire i principi su cui si fonda il sistema, cioè: personalizzazione degli interventi e superamento della logica assistenziale a favore di una progettazione per l’accompagnamento verso l’autonomia; valorizzazione del ruolo della famiglia e della comunità in un approccio sussidiario. Rispetto al precedente regolamento questo ha, dal punto di vista metodologico, un percorso e dei contenuti che nascono soprattutto dalle considerazioni degli assistenti sociali e dei responsabili dei servizi. Lungo è stato anche il confronto con gli operatori della cooperazione sociale, del volontariato e con i rappresentati delle organizzazioni sindacali”.
Intanto che cosa si intende per servizi e prestazioni sociali: tutte le attività relative alla predisposizione e alla erogazione di servizi, gratuiti e parzialmente o completamente a pagamento, o di prestazioni economiche destinate a rimuovere e superare situazioni di bisogno e di difficoltà che la persona incontra nel corso della vita, escluse quelle assicurate dai sistemi previdenziale e sanitario. “L’amministrazione – ha proseguito Lucia De Robertis – intende programmare, gestire e sviluppare tali competenze coordinandosi proprio con gli altri Enti, la Asl in primo luogo, tenendo sempre presente l’evoluzione delle problematiche sociali, economiche e culturali della comunità locale e del suo contesto di riferimento. D’altronde il Comune di Arezzo partecipa alla Zona socio-sanitaria aretina e determina, tramite gli atti e strumenti di programmazione previsti dalla normativa regionale, gli obiettivi di sviluppo dei servizi nella zona. Nel Piano integrato di salute vengono definiti i livelli minimi di assistenza da garantirsi omogeneamente. Il Comune, sulla base delle risorse disponibili e delle peculiarità dei bisogni locali, può innalzare o integrare tali livelli per i propri cittadini.
I criteri a cui si atterranno i servizi comunali saranno quelli di efficienza, efficacia, imparzialità, equità, sussidiarietà e trasparenza nel rispetto della tutela dei dati personali. “In merito al principio di sussidiarietà – ha sottolineato l’assessore – la necessaria integrazione dei servizi è vista come obiettivo da perseguire tenendo ben presenti quelli offerti dal privato sociale, la costruzione di rapporti di rete sul piano istituzionale, il cosiddetto ‘auto-mutuo-aiuto’ e la solidarietà negli ambiti degli organismi sociali e dei rapporti interpersonali. Al fine di dare piena attuazione al principio di sussidiarietà, i servizi devono prima recepire e stimolare nella società e nelle aggregazioni sociali, le risorse e le energie più aperte e disponibili, volontariato, associazioni, parrocchie, gruppi informali, famiglia, promuovendo, con esse e tra di esse, il dialogo e la collaborazione affinché sia la comunità a esprimere e maturare la consapevolezza di essere attore attivo dei processi di costruzione del benessere territoriale.
Rispetto alle esperienze precedenti, intendiamo aggiornare le modalità di azione socio-assistenziale regolamentando gli interventi rivolti alla protezione dei soggetti fragili, singoli o nuclei familiari, che, per condizioni di vita o di salute, non sono in grado di far fronte alle proprie esigenze. Con tali servizi, intendiamo farci carico delle situazioni problematiche fornendo aiuti transitori e mirati che tendano a rafforzare le competenze dei soggetti destinatari e quelle del gruppo di appartenenza, nell’ottica di una sufficiente autonomia o, in via subordinata, del contenimento della dipendenza. La logica sta nella capacità di governare un sistema complesso e in continua trasformazione secondo criteri di priorità dei bisogni, di intercettare tempestivamente le nuove emergenze, di costruire intorno ai bisogni emergenti i servizi e i progetti di intervento efficace”.

SINTESI DEI CONTENUTI DEL REGOLAMENTO

Nella prima parte si dettano:
i principi che orientano l’erogazione dei servizi e l’agire quotidiano degli operatori; le regole generali per l’accesso e per la compartecipazione dei servizi che peraltro vengono estese anche ai servizi erogati precedentemente in forma gratuita.
Nella seconda parte si descrivono le tipologie di intervento e di servizio e gli obiettivi.
Nella terza parte si collocano la definizione annuale dei singoli servizi e prestazioni, le regole per accedervi, le quote di compartecipazione.

I beneficiari: i cittadini residenti nel Comune di Arezzo, le donne straniere in stato di gravidanza e nei sei mesi successivi al parto, gli stranieri con permesso umanitario e permesso di soggiorno, i richiedenti asilo e i rifugiati, i minori italiani o stranieri residenti o non residenti – nel caso di minori non residenti sarà cura del Servizio sociale prendere contatti con il Comune di residenza al fine di segnalare la situazione e concordare un piano di intervento -, i cittadini temporaneamente presenti, gli abitualmente dimoranti ma non residenti – questi accedono però ai servizi nei limiti delle risorse e dei posti disponibili e compartecipando ai costi del servizio fruito.
Il regolamento disciplina come il servizio debba ricevere le segnalazioni dei bisogni e come debba valutarle; i cosiddetti progetti assistenziali individualizzati; le tipologie di servizi, interventi e prestazioni: di socializzazione, domiciliari, territoriali, semiresidenziali, residenziali, di sostegno economico. Alla Giunta il compito di procedere alla periodica armonizzazione del regolamento all’evolversi della normativa nazionale e regionale e di emanare le disposizioni attuative che specifichino criteri di priorità e precedenza, modalità di fruizione dei servizi, interventi e servizi da attivare ed entità dei contributi economici.
Al Consiglio Comunale spetta il controllo sull’attuazione del regolamento e la valutazione dei risultati ottenuti.