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CSIL: Emergenze casa e politiche per il futuro

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CSIL: Emergenze casa e politiche per il futuro

Il Segretario Provinciale del SICET CISL (Sindacato inquilini casa e territorio), Roberto Benci, in occasione della giornata nazionale contro gli sfratti, proclamata per il 13 dicembre dai sindacati degli inquilini maggiormente rappresentativi, si limita, per sottolineare la drammaticità del problema casa, a fornire alcune cifre a carattere nazionale: Gli sfratti per morosità che nel 1983 rappresentavano il 13% del totale, sono saliti nel 2010 all’86%, con 127.000 esecuzioni concrete eseguite negli ultimi 5 anni e 200.000 in arrivo per il prossimo triennio. A quanto detto si aggiungono altri dati estremamente preoccupanti: Sono circa 600.000 le domande per l’assegnazione di una casa popolare che non hanno avuto alcun esito, tre milioni i giovani, oltre i 25 anni, che continuano a vivere con i genitori perché non in grado di affittare un appartamento, tre milioni i lavoratori extra comunitari che abitano in condizioni estremamente disagiate. Di fronte a queste cifre, le Regioni si sono dimostrate impotenti, anzi hanno venduto a chi le occupava o a privati gli appartamenti delle Case Popolari a canone sociale, per mancanza del denaro indispensabile per la loro manutenzione. I fondi immobiliari, varati con la legge 133/2008, stanno favorendo la costruzione di appartamenti che vengono dati in affitto a canone ridotto, ma le cifre richieste, anche se contenute in relazione ai prezzi di mercato, sono, pur sempre, inavvicinabili per le famiglie più disagiate economicamente. Anche la valvola di sicurezza costituita dal fondo per il sostegno agli affitti, sta perdendo continuamente la sua efficacia, perché il contributo nazionale fornito alle famiglie a basso reddito è sceso, da 360 milioni del 2000, a 110 per il 2011 e solo a 14 per il 2012. In relazione a quanto esposto, queste sono le soluzioni proposte dai sindacati confederali degli inquilini: Rinvio delle procedure di sfratto nel caso in cui sia programmato un rientro delle morosità pregresse, grazie all’intervento di un apposito fondo di garanzia organizzato dai comuni; esecuzione degli sfratti in presenza di un alloggio alternativo offerto dalle organizzazioni sociali pubbliche; aumento del fondo per il sostegno agli affitti; ripresa delle costruzioni di alloggi ERP; premiare con sgravi fiscali sostanziosi i proprietari che affittano a canone ridotto e sostenibile. Le proposte, dunque, non mancano, ora ci vuole solo la volontà di metterle in atto sia a livello nazionale che locale, perché l’emergenza casa si sta facendo sempre più drammatica ed il problema non può più essere trascurato.