Arezzo – Dichiarazione di Alfio Nicotra, capogruppo provinciale della Federazione della Sinistra (Rifondazione Comunista/Comunisti Italiani) : «Questa mattina si è svolta nella sala dei Grandi della provincia di Arezzo una importante commissione cultura aperta e partecipata da molti soggetti del mondo culturale della nostra città e della nostra provincia. Un occasione importante di confronto della cui opportunità voglio ringraziare il Presidente Lorenzo Puopolo e la collega Martina Mansueto per la rete di relazioni costruita e per la sensibilità dimostrata. Se è unanime il coro contro i tagli alla cultura operati a cascata dal governo in giù, mi pare importante ciò che ci ha detto il Presidente della Rete Teatrale Aretina Gianfranco Pedullà “se non ci sono soldi, non possiamo però permetterci di non avere idee”. Per questo mi sono permesso di avanzare un canovaccio di proposte da tradursi in una mozione consiliare che auspico sia fatta dall’intera commissione, in grado di dare risposte concrete alle tante sollecitazioni che ci sono venute dal mondo culturale. Una mozione che vogliamo costruire con il coinvolgimento diretto di questo mondo, perché la politica culturale, in quanto tema trasversale a tutta l’amministrazione pubblica, non può essere affidata alle sole forze politiche ma deve essere, al contrario, una assunzione collettiva. In sintesi lo scheletro di questo atto d’indirizzo dovrebbe partire:

a) dal mandato alla giunta per la redazione di un Piano Provinciale per la cultura partecipato da tutti i soggetti in campo e che dia respiro strategico e rafforzi le sinergie sui territori delle politiche e delle attività culturali;

b) dalla sollecitazione di una nuova legge regionale sulla cultura. Il mondo culturale ha subito infatti in questo ultimo decennio trasformazioni radicali ed i vecchi approcci non bastano e non funzionano più. Occorre sostenere questa innovazione in particolare valorizzando e sostenendo la produzione culturale dei territori evitando l’omologazione monoculturale spesso veicolata dalle televisioni;

c) dalla relazione sempre più stretta tra la produzione e attività culturale locale e il sistema scolastico . L’apprendimento del teatro, della pittura , della musica e più in generale delle arti non può che vedere la scuola in prima linea investendo sulle nuove generazioni a partire dalla scuole per l’infanzia in su;

d) dare organicità al sistema delle biblioteche nella nostra provincia sia aprendo nuovi luoghi (dal carcere, all’ospedale, alle frazioni , ai territori montani etc) sia prendendo atto anche delle nuove vocazioni affidate alle biblioteche contemporanee che, pur non escludendo il ruolo primario di conservazione del patrimonio librario, fanno i conti con le nuove tecnologie e la digitalizzazione dei testi;

e) recuperare ruolo e funzione della promozione culturale della sede universitaria di Arezzo e questo non solo per le materie legate alle arti e allo spettacolo ma come idea di fondo nella relazione della città con la sua università

f) censire i luoghi in cui si esercita l’attività culturale dal basso, offrire nuovi spazi specialmente alle nuove generazioni, stimolare la formazione di nuovi soggetti sul territorio provinciale e l’offerta culturale.
Unica nota negativa della positiva riunione della commissione cultura provinciale di oggi è stato l’abbandono per protesta dalla seduta dei consiglieri del PDL. Una decisione strumentale che se può trovare una qualche vaga giustificazione per il consigliere comunale di Arezzo Mattesini (il consiglio comunale, commissione inclusa, è infatti decaduto) è del tutto immotivata da parte dei consiglieri provinciali Maria Pia Camaiti e Ivo Menchini. Infatti il consiglio provinciale è in pieno mandato amministrativo e le cose da fare per la nostra comunità, come dimostrano i punti che ho enunciato prima, sono tantissime.»