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Denuncia del Segretario degli Edili della Cisl di Arezzo

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Arezzo – Nuova tragedia sul lavoro, un operaio di 37 anni ha perso la vita mercoledì 29 giugno mentre lavorava in un capannone ad Arezzo, per un’azienda di smaltimento coperture di amianto. L’operaio Vincenzo Collaro, caduto dal lucernario posto ad un’altezza di otto metri dal suolo è morto sul colpo. Sul luogo sono intervenuti i Vigili del fuoco e l’ambulanza del 118 che non ha potuto altro che constatarne la morte. “Sono sconcertato, ed incredulo! Non è possibile…non è tollerabile…”. Questo il commento a caldo del Segretario degli Edili della Cisl di Arezzo, Gilberto Pittarello, nonché responsabile regionale della sicurezza sui posti di lavoro per la categoria delle costruzioni. “Non è possibile – ribadisce – nonostante gli sforzi immani che tutti i giorni mettiamo in campo per diffondere la cultura della sicurezza, assistere ancora una volta ad un evento così tragico che ci riporta indietro nel tempo”. E’ stato scritto che si è trattato di una terribile fatalità. “Ma di cosa stiamo parlando – tuona Pittarello – non c’è nessuna fatalità, non esiste nessuna fatalità! A tutto c’è una spiegazione razionale e nulla avviene per caso! Saranno gli inquirenti, e chi dovrà stabilire le cause di quanto avvenuto, a fare chiarezza su quanto successo”. E’ evidente che, quanto fatto in questi anni non basta, se alla base non c’è la consapevolezza che la sicurezza, oltre ad essere un dovere, è anche una cultura, quella della salvaguardia della vita che deve appartenere ad ognuno di noi. L’ipotesi, vagliata al momento dell’infortunio mortale, sembra sia stata l’incuria da parte del lavoratore che avrebbe staccato, non si sa ancora per quale motivo, il moschettone che lo teneva legato ai cavi della vita. “Rispetto a questa ipotesi – ribadisce Pittarello – sarebbe interessante sapere quanta formazione sulla sicurezza, vista la particolare attività lavorativa in quota relativa allo smaltimento amianto, sia stata fatta effettivamente al lavoratore considerato che era stato assunto da appena cinque mesi. Inoltre, in quello stesso frangente, era in arrivo un temporale e stava piovendo, rendendo la copertura del tetto estremamente instabile, ma nessuno sembra si sia preoccupato, viste le condizioni difficili per lavorare, di far scendere a terra gli operai”. E’ una domanda alla quale sarebbe alquanto interessante avere una risposta! Considerata che quella di mercoledì scorso non è stato l’unico incidente sul lavoro: anche a Monte San Savino, un operaio è caduto dal tetto di un capannone ma, fortunatamente, l’esito anche se grave non è stato mortale. Alla lue di quanto verificatosi sarebbe auspicabile riconvocare il tavolo sulla sicurezza nei cantieri edili istituito con la Provincia , la Prefettura e gli Enti preposti al controllo per analizzare, capire e monitorare la situazione attuale. “Sarebbe quanto mai indispensabile – conclude Pittarello – visto il susseguirsi di alcuni gravi infortuni e di molte irregolarità riscontrate dall’inizio dell’anno nei cantieri da parte di chi è preposto al controllo. Se non altro, per capire non solo come intervenire tutti insieme per poter svolgere una corretta e puntuale prevenzione, ma anche come poter avere un riscontro oggettivo su quanta effettiva formazione sulla sicurezza, rispetto a quanto previsto dal Dlg. 81, viene realmente fatta dalle aziende”. Il cordoglio, la vicinanza, ed il dolore, in un momento così triste e particolarmente difficile, va alla famiglia di Vincenzo, che non potrà più avere, per una morte assurda, il proprio caro.