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Discontinuità per crescere, crescita per lo sviluppo

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E’ uscito l’ultimo numero di “IES – Industria e Sviluppo”, il bimestrale delle Associazioni degli industriali della Toscana del sud. Cover story dedicata al tema della discontinuità, vista dalla prospettiva di tutti gli attori dello sviluppo, amministratori, imprenditori, istituti di credito, forze sociali, professionisti, università, mass media. Prospettive unite da un denominatore comune, che attraversa tutti i settori: c’è bisogno di “dimagrimento”, istituzioni più snelle, forze politiche più snelle, imprese più snelle. “Siamo di fronte ad un passaggio storico che offre l’occasione di togliere le briglie allo sviluppo – afferma Antonella Mansi, presidente di Confindustria Toscana (a pg. 30) –. O si cambia, o si chiude”.

“Non sono né ottimista né pessimista. Sono determinato”. Enrico Rossi non abbandona il pragmatismo che lo contraddistingue. Il presidente della Regione Toscana vede i problemi e indica una strada possibile per risolverli. Con un avvertimento: “Se le istituzioni non cambiano mentalità e modo di funzionare falliscono”.
“Quello che le imprese ci chiedono – osserva Luciano Nebbia, direttore generale di Banca CR Firenze Gruppo Intesa – è di fare in fretta: bisogna cambiare passo e dobbiamo fare presto, non possiamo più giocare di rimessa. Le banche devono sostenere la crescita e fare credito”.
Servono scelte coraggiose da parte di tutti, a partire dalla politica, affermano in coro i Presidenti delle Province di Grosseto, Arezzo e Siena. “Perché se non si mettono i soldi in circolo, non si esce della crisi. Per questo, il Patto di stabilità rischia di strangolare l’economia”.
Ribadiscono il ruolo fondamentale delle Province, che possono diventare l’ente che riunisce molte funzioni-doppione frammentate sul territorio, in un’ottica di snellimento e miglioramento della funzionalità.
Snellimento anche per l’Università di Siena: serve un’ottimizzazione dei costi, avverte il rettore Riccaboni, ma anche strategie reali di cooperazione tra istituzioni, imprese e università

Ospiti del penultimo numero del 2011 di “IES – Industria e Sviluppo”, con interviste inedite: Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana; Luciano Nebbia, direttore Generale di Banca CR Firenze Gruppo Intesa S. Paolo; Roberto Vasai, Leonardo Marras, Simone Bezzini, presidenti rispettivamente delle Province di Arezzo, Grosseto e Siena; i segretari regionali di CGIL, Cisl e Uil, Alessio Gramolati, Riccardo Cerza, Vito Marchiani; Angelo Riccaboni, rettore dell’Università di Siena; e ancora, la parola agli imprenditori, ai professionisti, ai giornalisti. Nuovo ingresso tra gli editorialisti di Francesco Colonna del Corriere Fiorentino.

“La faziosità che torce gli eventi a seconda delle idee e degli obiettivi politici non fa parte del buon giornalismo, ma neanche della buona politica” osserva Paolo Ermini, direttore del Corriere Fiorentino .
Perché, come aggiunge Roberto Bernabò, direttore de “Il Tirreno”, serve un cambio di passo anche nei mass media, altrimenti i giornali rischiano di essere uno strumento della paralisi del cambiamento della società.
Cosa possono fare i media per il paese? “Quello che nei fatti sta facendo per esempio il mio giornale da anni – risponde Sandro Bertuccelli, responsabile della redazione fiorentina di Repubblica –, una forte opposizione al governo attualmente in carica, per contribuire a che si concretizzi una discontinuità in politica, nel tentativo di sbloccare una situazione che per il bene del paese non può continuare molto a lungo”.