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Dispensazione diretta dei farmaci

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L’allarme (e la protesta) clamorosa sollevata dai farmacisti aretini con una campagna stampa e un volantinaggio sul tema della cosiddetta “dispensazione diretta” è rimbalzata in moltissimi nostri ambulatori. Cittadini che si sono detti preoccupati e che chiedono anche a noi medici di famiglia di spiegare e di prendere posizione.
Proprio per informarli di quanto accade e far conoscere l’opinione della Fimmg (federazione italiana medici di medicina generale) interveniamo su questo argomento che rischia di creare un allarme e una tensione a nostro parere totalmente ingiustificati.
Relativamente al problema “dispensazione diretta” sollevato dai farmacisti nulla è cambiato nella azione dei Medici di Famiglia che continuano a consegnare ai propri assistiti ricette redatte sul ricettario regionale, con le quali il cittadino si reca in qualunque farmacia.
D’altro canto l’uscita dall’Ospedale, le RSA ( Residenze Sanitarie o Sociali Assistite) e l’ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) rappresentano livelli “aziendali” di erogazione delle risposte assistenziali ai cittadini. In quest’ottica abbiamo recepito le indicazioni date dalla Asl alle RSA e ai Distretti sociosanitari di convogliare le nostre ricette relative a queste situazioni sulla “Dispensazione diretta”, come del tutto logica e peraltro già prevista dalla normativa vigente.
Ci stupisce invece che questa modalità sia descritta come fortemente penalizzante per i cittadini i quali sarebbero “obbligati a recarsi presso strutture indicate dalla Asl sobbarcandosi lunghi spostamenti …. e facendo lunghe code”. E’ vero invece il contrario: questa modalità rappresenta per i cittadini un servizio migliore perché i farmaci sono consegnati direttamente al cittadino o ai familiari al momento della uscita dall’Ospedale o nelle RSA o addirittura recapitati a domicilio (nell’ADI) evitando così al cittadino o ai familiari anche lo spostamento e la coda presso la farmacia.
Da ultimo a noi sembra che la consegna diretta dei farmaci prescritti dai Medici di famiglia – proprio quelli con quel nome preciso – eviti al cittadino il fenomeno dalla frequente sostituzione del tipo di confezione di farmaco prescritto che il farmacista, è vero, è costretto a compiere in osservanza di una norma, ma che genera molta confusione nei cittadini, a volte anche con pericolo per la salute specie se anziani. Situazione di criticità che la Medicina Generale aveva da tempo segnalato.

Dr. Dario Grisillo
Segretario Provinciale Fimmg Arezzo