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Emergenza ungulati: ecco l’ultimatum Coldiretti

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Emergenza ungulati: ecco l’ultimatum Coldiretti

Emergenza ungulati: arriva l’ultimatum del mondo agricolo. Fuori controllo in molte aree della regione dove da anni si sta assistendo ad una vera e propria invasione, cinghiali, caprioli, cervi, daini e mufloni ma anche piccioni e storni, si sono progressivamente moltiplicati impadronendosi delle campagne e dei boschi tanto da rendere impossibile l’attività agricola e forestale. La dove la presenza degli ungulati risulta essere fuori controllo, le imprese agricole sono state costrette, sempre più spesso, addirittura ad abbandonare la coltivazione dei terreni con tutto ciò che ne consegue dal punto di vista della manutenzione del territorio e del paesaggio.
“La Toscana – analizza Tulio Marcelli, Presidente Regionale Coldiretti e presidente della Coldiretti di Arezzo – è la regione europea con il più alto tasso di densità di ungulati. E’ un problema che travalica la questione puramente agricola: ormai riguarda l’intera comunità: anche ad Arezzo siamo di fronte ad una vera e propria emergenza: in 10 anni il numero dei cinghiali, come dei caprioli, ha assunto una dimensione non più sostenibile dal territorio”, nonostante le azioni messe in campo dalle Istituzioni competenti.
Scaturisce da tutta questa serie di considerazioni, unite all’esasperazione di centinaia di agricoltori in tutta provincia e della Toscana, l’azione di Coldiretti intenzionata a riportare il tema “ungulati” al centro del dibattito regionale. Nel mirino della principale organizzazione agricola regionale il dibattito attorno al Piano Regionale Agricolo Forestale (PRAF) che dovrà contenere indirizzi e strumenti straordinari per la gestione faunistico venatoria disegnando di fatto tutte quelle che saranno le azioni, a livello locale, necessarie per riportare la popolazione degli ungulati ad un livello di sostenibilità. L’azione, decisa all’unanimità dal Consiglio Regionale della Coldiretti Toscana, coinvolgerà, tra giovedì 17 e venerdì 18, tutti i consigli direttivi dell’associazione che si riuniranno, in seduta straordinaria, per incontrare i Presidenti di Provincia e Assessori all’Agricoltura, rappresentanti delle amministrazioni locali e, in seconda battuta, anche i Prefetti.
Ad Arezzo questo evento si terrà nella mattinata del prossimo venerdì presso la Sala dei Gruppi consiliari della Provincia, con la partecipazione del Presidente della Provincia Roberto Vasai, dell’Assessore all’agricoltura Andrea Cutini, del dirigente della Provincia Gabriele Chianucci e del presidente della Coldiretti di Arezzo Tulio Marcelli, nonché di tutto il consiglio provinciale. Alle ore 10.45 è previsto un incontro stampa con i giornalisti.
“L’obiettivo è la densità zero – anticipa uno dei temi principali Marcelli –; è urgente garantire efficaci interventi di controllo e prelevamento nelle aree non vocate ed in tutte quelle aree dove i cinghiali si rifugiano e si riproducono”. In occasione degli incontri sarà illustrato e consegnato il documento con cui Coldiretti chiederà “misure ed interventi d’urgenza per far fronte all’emergenza”. “Misureremo e peseremo – conclude Marcelli – i contenuti e relative applicazioni del Piano Regionale Agricolo Forestale che sarà discusso entro la fine dell’anno. La tutela del settore agricolo non è più rimandabile, né tanto meno delegabile”.
Altro argomento all’ordine del giorno di venerdì una presa di posizione della Coldiretti aretina circa un paradosso tutto italiano: un finanziamento pubblico di 11 milioni di euro alla Simest, società per azioni controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico, con la partecipazione di privati. Con questa inopportuna attività pubblica è stata finanziata la promozione di bresaola, culatello e finocchiona toscana in America con animali nati, allevati, macellati e lavorati in Uruguay. Una situazione inaccettabile anche alla luce della legge sulla etichettatura obbligatoria che, ad oggi, ancora non trova piena applicazione.