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Ex zuccherificio Sadam: mozione di Alfio Nicotra

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Ex zuccherificio Sadam: mozione di Alfio Nicotra

Arezzo – In questi giorni – anche a Castiglion F.no – si stanno scaldando i motori in vista delle elezioni del 15 maggio. Una delle questioni più dibattute è – naturalmente – la riconversione dell’ex zuccherificio Sadam in una centrale a combustione di biomasse, un vero e proprio scempio ambientale per le peculiari caratteristiche della valdichiana. Ora, la situazione è la seguente: il PD ed i suoi (eventuali) alleati castiglionesi – ormai è chiaro – la vogliono a tutti i costi, senza-se-e-senza-ma; il PDL ed i suoi cespugli fanno credere – agli ignari castiglionesi contrari a tale inceneritore mascherato – che loro non la vogliono…magari vincono le elezioni su questa base e poi candidamente confesseranno “…scusate, ma ormai la procedura sulla centrale è troppo avanti, la situazione è compromessa, non ci possiamo fare più niente…”. In questi casi di confusione, la miglior cosa è – come si dice – levare la sete col prosciutto: è per questo che abbiamo fatto presentare a Nicotra la mozione consiliare sottoriportata, chiara ed inequivocabile, sulla quale vedremo come voteranno tutte – ma proprio tutte – le forze politiche, anche quelle che si sciacquano la bocca con l’ambientalismo…
Cogliamo altresì l’occasione per lanciare un appello pubblico a tutte/i le/i castiglionesi veramente interessate/i a non riconvertire l’ex zuccherificio in una centrale a combustione (cioè in un inceneritore mascherato) ed a lavorare per un’alternativa sostenibile e non impattante, che rioccupi tutti i cassintegrati e dia ulteriore lavoro buono, impedendo anche una speculazione edilizia devastante. Siamo in tempo – ancora – per evitare che venga definitivamente presa una decisione politica…perciò costruiamo insieme una lista ecologista/ambientalista, alla quale la nostra forza politica, pur piccola, può dare il suo contributo, per smascherare chi predica bene e razzola male…
Fausto Tenti (Segretario Provinciale Rifondazione Comunista/FdS – mail [email protected])

Mozione in merito al progetto di realizzazione di una Centrale a combustione di biomasse in sede di riconversione dell’ex zuccherificio SADAM in Comune di Castiglion Fiorentino.

Il Consiglio Provinciale,
Visto che:

• In data 23.9.2010 è stata presentata una sintesi del progetto industriale di riconversione dell’ex zuccherificio SADAM di Castiglion F.no (Ar) da parte della PowerCrop-Gruppo Maccaferri, che prevede – tra l’altro – la realizzazione di una centrale di produzione di energia elettrica a due linee di combustione: una ad olio (20.000 t/a) di semi di girasole, tramite motore marino da 12 Mw elettrici e l’altra a panello (30.000 t/a) residuo della spremitura dei medesimi semi ed integrazione con mais (10.000 t/a) con caldaia da 23 Mw termici;
• Occorreranno – per la produzione di 50.000 t/a di semi di girasole – circa 25.000 ettari teorici di terreni all’uopo predisposti, ma che tale quantità va necessariamente moltiplicata x 2 (50.000 ettari) poiché la coltura del girasole, essendo rotativa, per evitare flora patogena e parassiti non può ritornare sul medesimo terreno che ogni 2 anni;
• Non è eticamente corretto – tra l’altro – bruciare materiale destinato al consumo umano (l’olio di girasole viene normalmente utilizzato da ristoratori, produttori alimentari e persone, per diversi tipi di fritture, per produrre margarina, ecc) per la produzione di energia;
Rilevato che:
• L’area della Valdichiana in questione è caratterizzata dalla presenza di diversi agriturismi molto frequentati anche da turisti esteri, nonché da produzioni agro-alimentari di notevole qualità (produzioni tradizionali, biologiche, D.O.P., D.O.C.G., I.G.P., D.O.C., S.T.G.) e di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico/culturale, le quali non trarranno evidentemente giovamento dalla vicinanza di un impianto comunque a combustione con temperature elevate, quindi intrinsecamente insalubre a causa dei micro-inquinanti in uscita dal camino;

Rilevato altresì che:
• Nel progetto di riconversione succitato è prevista anche la realizzazione di un campo da golf da 18 buche, il quale – non occupando meno di 60 ettari – necessiterà (minimo) di 300.000 metri cubi di acqua all’anno, un consumo inammissibile data la cronica carenza – nella zona di che trattasi – di risorsa idrica, considerato anche che sia il girasole, ma soprattutto la centrale per il suo funzionamento, abbisognano di ulteriore acqua;
Visto che:
• Il Decreto 10.9.2010, recante “Linee guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”, che prevede – all’allegato 3), paragrafo 17, punto f) – l’individuazione, da parte delle regioni, di aree non idonee alla realizzazione (anche) di queste tipologie di impianti, tra le quali proprio “le aree agricole interessate da produzioni agricolo-alimentari di qualità (produzioni biologiche, produzioni D.O.P., I.G.P., S.T.G., D.O.C., D.O.C.G., produzioni tradizionali) e/o di particolare pregio rispetto al contesto paesaggistico-culturale…”;
• La Regione Toscana sta predisponendo una proposta di legge anche in ottemperanza al Decreto 10.9.2010, con la quale è prevista la regolamentazione – a tutela delle risorse paesaggistico/territoriali – degli impianti di produzione di energia elettrica da fotovoltaico, a valere su tutte le aree del territorio agricolo regionale;
• Tale proposta di legge affronterà anche – vista la ratio del Decreto succitato – le problematiche inerenti la regolamentazione di impianti di produzione di energia da combustione di biomasse, considerate dalla vigente normativa fonti rinnovabili;

Considerato che:
• La ratio del Decreto 10.9.2010 ed il conseguente suo prossimo recepimento da parte delle regioni italiane – anche alla luce della bozza di proposta di legge toscana, che va in questa direzione – mira evidentemente ad evitare che in aree a forte vocazione agricolo-alimentare di qualità e di particolare pregio rispetto al contesto culturale/paesaggistico, vengano ad insediarsi stabilimenti comunque altamente impattanti anche dal punto di vista della loro ricaduta sull’ambiente circostante;
• Le zone del territorio di Castiglion F.no oggetto di verifica per l’eventuale posizionamento della centrale di che trattasi, rientrano sostanzialmente tutte o in aree ad elevata vocazione agricolo-alimentare di qualità o in aree di particolare pregio culturale/paesaggistico, con ciò ostando alla costruzione di un impianto di quel tipo;

Tanto premesso,
IMPEGNA l’Amministrazione Provinciale

1. A richiedere – per quanto di propria competenza e di concerto con le altre istituzioni pubbliche coinvolte nel progetto – al Gruppo Maccaferri-Power Crop il ritiro dell’attuale progetto industriale di riconversione dell’ex zuccherificio, che prevede la costruzione di una centrale a combustione di biomasse, tenuto conto di quanto meglio espresso in narrativa e vista la ratio del Decreto 10.9.2010.
2. A richiedere altresì, sempre di concerto con le altre istituzioni pubbliche, al Gruppo in questione la presentazione di altri progetti industriali di riconversione (ad es. tipo quello in corso a Jesi o ulteriori) che consentano parimenti la rioccupazione di tutte le maestranze ex zuccherificio ed anche oltre, senza creare lesioni all’ambiente, alle caratteristiche peculiari del territorio ed alla salute dei suoi abitanti, lesioni che l’adozione del principio di precauzione scongiurerebbe sin da subito.

Alfio Nicotra

Articlolo scritto da: Federazione della Sinistra – Alfio Nicotra