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Fini, casa Montecarlo: il gip archivia l’inchiesta

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Roma, 14 mar. (Adnkronos) – L'inchiesta sulla casa di Montecarlo è stata archiviata dal presidente dei gip Carlo Figliolia in accoglimento delle richieste fatte dal procuratore aggiunto di Roma Pierfilippo Laviani. Secondo quanto deciso, nella vicenda non sono stati ravvisati fatti penalmente rilevanti.
Con l'archiviazione dell'indagine cade l'ipotesi di reato di truffa formulata nei confronti del presidente della Camera Gianfranco Fini e del senatore Francesco Pontone. Nell'indagine Fini è stato assistito dal senatore professor Giuseppe Consolo e dall'avvocato Francesco Compagna mentre il senatore Pontone è stato assistito dall'avvocato Stravino. A provocare l'avvio dell'indagine era stato il 30 luglio scorso il consigliere de 'La Destra' della Regione Lazio, Roberto Buonasorte, e l'avvocato Marco Di Andrea, consigliere comunale a Monterotondo sempre per La Destra. Sollecitando l'archiviazione il procuratore aggiunto Laviani aveva rilevato, tra l'altro, che la questione in caso di archiviazione poteva essere riproposta davanti al Tribunale civile. Aveva poi concluso che è "rimasta accertata l'insussistenza di condotte fraudolente".
''E' una decisione giusta e assolutamente conforme a diritto, decisione che accogliamo con piena soddisfazione'', dichiarano gli avvocati Giuseppe Consolo e Francesco Compagna, difensori di Fini. Mentre Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra, promette che non si fermerà: "Dice il mio portiere che la legge è uguale per tutti. Ma credo che stia cambiando città, regione, Paese". "Spero – aggiunge – di non dovermi beccare la solita querela dagli incriticabili giudici di questo Paese, ma è davvero da lasciare senza fiato la sentenza del gip Figliolia sulla casa di Montecarlo: archivio.
E' lì che finisce una storia che ha indignato tutti tranne i faziosi". "Da oggi, 14 marzo, si stabilisce che non è reato vendere sottocosto il bene di un'associazione che si presiede, qual è un partito. Si stabilisce che è normale che un partito venda a società offshore un bene che possiede frutto di una donazione. Si stabilisce che è inutile frignare se quel bene, donato per 'la buona battaglia' finisce nella disponibilità del cognato di chi guida il partito. Tutto questo non lo si può ufficialmente chiamare vergogna, altrimenti arriva la querela. Come predica Ingroia. Lo chiameremo Andrea, ma non cambia poi molto. Abbiamo un giudizio molto negativo sulla sentenza. Almeno questo lo si può dire, signor giudice? Ovviamente non ci fermiamo. C'è la Cassazione, c'è la sede civile, molte sono le sedi giurisdizionali dove far valere le ragioni di una comunità che non si arrende".