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Fanfani: non accetto di affossare le imprese per le scelte del Governo

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Fanfani: non accetto di affossare le imprese per le scelte del Governo

“Abbiamo 10 milioni di euro in cassa e non possiamo pagare gli 8 milioni che dobbiamo alle imprese che hanno realizzato lavori pubblici. E’ uno scandalo che il nostro, come tutti i comuni italiani, siano messi in queste condizioni dal Patto di Stabilità. Non possiamo essere noi ad affossare le aziende ed a creare nuova disoccupazione. Tanto più nel caso, come il nostro, di disponibilità reali, costituite dai soldi dei cittadini di Arezzo, che non possiamo spendere per ragioni assurde”. Giuseppe Fanfani non solo fa proprio ma rilancia l’appello dei Comuni, delle Province e delle Regioni Italiane nei confronti del Governo. “Stasera scriverò ai Ministri competenti segnalando non solo questo gravissimo problema ma chiedendo anche una cosa molto semplice ma fondamentale: la possibilità per i Comuni di non avere l’Iva come un puro e semplice costo. Noi non possiamo scaricare questa imposta e quindi ogni nostro spesa o lavoro soggetto ad Iva aumenta automaticamente. In moltissimi casi addirittura del 20%. Cifra che non recuperiamo e che diminuisce di un quinto la nostra capacità di spesa”.
Arezzo è quindi con Anci, Upi e Conferenza delle Regioni: il sistema delle autonomie locali, indipendentemente dalle connotazioni politiche, è compatto nel considerare “insostenibile” la manovra del Governo “a causa delle iniquità dei tagli proposti e per l’assenza di misure atte a favorire concretamente lo sviluppo, la crescita economica e l’occupazione”.
Commenta Marco Donati, assessore al bilancio: “il Governo sta ‘infilando’ gli enti locali in una strada sempre più stretta e che rischia di essere senza uscita se non l’assurda alternativa tra il non pagare i lavori delle imprese o tagliare i servizi alle persone. In questa fase le aziende e gli enti locali stanno facendo da “banca” allo Stato, assumendosi responsabilità non loro e pagando un presunto processo di risanamento che deve partire dai Ministeri e non certo dai Comuni”.