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Farmaci equivalenti, ad Arezzo e in Toscana niente ticket

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Farmaci equivalenti, ad Arezzo e in Toscana niente ticket

Arezzo – Farmaci equivalenti: la Giunta Regionale Toscana cerca di contrastare l’entrata in vigore del provvedimento dell’Agenzia Italiana del Farmaco, che ha disposto la riduzione dei prezzi massimi rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale per i farmaci equivalenti.
Una decisione che farebbe pagare una quota di compartecipazione aggiuntiva sui farmaci a tutti (anziani e disabili compresi), fatta eccezione per gli invalidi di guerra.
In sostanza i prezzi adesso stabiliti non corrispondono ai prezzi reali dei farmaci equivalenti in commercio almeno sino a quando le aziende produttrici non decideranno di abbassarli: il cittadino sarebbe quindi costretto a pagare la differenza che prima non ha mai pagato o ha pagato in misura minore. E questo avviene in tutta Italia mentre la stessa Aifa annuncia l'intenzione di rivedere almeno in parte questi prezzi.
Quasi tutte le Regioni italiane hanno criticato questo automatismo, chiedendo di correggere la decisione assunta. La Regione Toscana è andata oltre, deliberando un provvedimento per non far pagare ai toscani alcuna quota aggiuntiva tra il rimborso dei farmaci generici previsti dalla nuova lista di trasparenza ed i prezzi dei farmaci. Di questa quota si fa carico la Regione stessa nel proprio bilancio. Per il momento sono stati stanziati 400 mila euro che copriranno la differenza per almeno trenta giorni.
Perciò le farmacie convenzionate con il Servizio Sanitario Regionale dovranno proporre al cittadino il farmaco equivalente con il prezzo più basso fra quelli disponibili nel ciclo distributivo senza oneri aggiuntivi per il cittadino. Qualora il cittadino dovesse rifiutare questa sostituzione, è tenuto a pagare la differenza tra il prezzo di riferimento e il prezzo al pubblico delle specialità richiesta.