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Firmata la ‘Carta di Petriolo’: il futuro della E78

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Firmata la ‘Carta di Petriolo’: il futuro della E78

Arezzo – L'Area vasta Toscana Sud mette radici con la firma della "Carta di Petriolo" da parte dei tre presidenti delle province di Grosseto, Siena e Arezzo, Leonardo Marras, Simone Bezzini e Roberto Vasai, che s'impegnano a definire un Piano di sviluppo interprovinciale, individuando entro la fine dell'anno le prime tre priorità sulle quali iniziare concretamente a lavorare. Entro il prossimo autunno, inoltre, la neocostituita Area Vasta Toscana Sud promuoverà ad Arezzo un incontro interistituzionale per fare una proposta risolutiva sull'adeguamento della E78 Due Mari, alla quale saranno invitate le province toscane, umbre e marchigiane attraversate dell'arteria stradale, le Regioni Toscana, Umbria e Marche e il Governo. Sono queste le decisioni principali prese questa mattina a Grosseto, a palazzo Aldobrandeschi, nel corso del summit tra le tre Province al quale hanno preso parte i presidenti e i direttori generali, a seguito della prima riunione tenutasi lo scorso 19 aprile all'hotel Terme di Petriolo, location non a caso collocata lungo la E-78. In quell'occasione, infatti, erano stati definiti i contenuti della cosiddetta "Carta di Petriolo"documento politico d'indirizzo della costituenda Area vasta Toscana Sud.
«La decisione di dare un'anima politica e istituzionale alla Toscana del Sud – ha dichiarato il presidente della Provincia di Grosseto, Leonardo Marras – ha avviato un processo e credo non a caso, dopo la riunione di Petriolo dello scorso aprile, si sono riunite anche le Province che fanno riferimento alle altre due Aree vaste regionali: quella centrale e quella nord. Oggi abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, mettendo nero su bianco un elenco di funzioni, servizi e progetti che costituiranno l'ossatura del Piano interprovinciale di sviluppo. Politiche per le energie rinnovabili e la sostenibilità dei processi produttivi carbon free, anagrafe tributaria per l'attuazione del federalismo fiscale, reti telematiche e dei poli tecnologici, sviluppo rurale e pianificazione territoriale, politiche della formazione e osservatorio per le politiche sociali, infrastrutture, acqua e difesa del suolo, bonifiche e promozione territoriale. Sono questi i principali capitoli sui quali da subito inizieranno a lavorare i cinque tavoli tecnici che abbiamo istituito, compreso quello fondamentale su innovazione istituzionale e semplificazione amministrativa».
«Le nostre tre realtà – ha aggiunto Simone Bezzini, presidente della Provincia di Siena – vengono da un consolidato rapporto di cooperazione istituzionale che ha già dato alcuni frutti sul tema dell'integrazione delle politiche del Tpl e della programmazione del ciclo integrato dei rifiuti. Ora volgiamo fare un salto di qualità sul piano dellintegrazione delle funzioni e dei servizi, avendo come obiettivo strategico quello della semplificazione istituzionale, evitando di creare sovrastrutture e condividendo strategie di programmazione. A partire, solo per fare un esempio, da quella relativa alla promozione territoriale, che già dalla prossima settimana ci vedrà partecipare insieme al salone del vino di Bordeaux. Entro fine anno avremo una road map per le prime tre o quattro priorità sulle quali agire concretamente». «Noi – ha concluso il presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai – ci sentiamo rappresentanti veri dei territori, che non stanno asserragliati dentro il proprio fortino ma sono impegnati a rappresentare gli interessi delle comunità senza badare troppo ai confini politici. Per questo vogliamo cogliere la sfida dell'innovazione e della semplificazione. A partir dalle molte cose in comune che abbiamo in comune e sulle quali è possibile lavorare. Dico quelle essenziali, come la programmazione idrica della gestione dell'acqua, con le grandi potenzialità del bacino di Montedoglio che serve l'intera Area vasta. Ma potrei citare la questione del trasporto su rotaia, che è vicino ad una svolta a livello regionale e nella quale abbiamo una società con storica esperienza, la Lfi, che può giocare un ruolo essenziale. Sulla E 78 abbiamo fatto molto per ottenere attenzione a livello nazionale, ora inviteremo tutti ad Arezzo per avere le risposte che i nostri territori chiedono. Non vogliamo creare nuove strutture, ma lavorare per semplificare e per risparmiare».