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GDF Arezzo: scoperta frode a danno delle società finanziarie

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GDF Arezzo: scoperta frode a danno delle società finanziarie
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Arezzo – Hai bisogno di soldi? Compra un’auto di lusso. Era l’illecito stratagemma ideato da una concessionaria della provincia che consentiva ai propri “clienti” di ottenere prestiti personali, non conseguibili attraverso gli ordinari canali del credito, simulando l’acquisto di un’autovettura.

E’ quanto accertato dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Arezzo, sotto la direzione del Dott. Marco DIONI, Sostituto presso la locale Procura della Repubblica, all’esito di una complessa indagine originata proprio dall’analisi degli ingenti flussi finanziari realizzati dai responsabili della concessionaria e da una rete di mediatori conniventi.

Per essi, evidentemente, l’inasprimento delle condizioni di accesso al credito, dettato dalla crisi finanziaria internazionale, ha rappresentato una opportunità più che un problema: per venire incontro alle esigenze di liquidità dei propri “clienti”, infatti, inoltravano alle società finanziarie una richiesta di credito apparentemente finalizzata all’acquisto di un’auto, a cui veniva allegata, qualora le garanzie fornite dai richiedenti non fossero state considerate sufficienti, buste paga o dichiarazioni dei redditi alterate, incrementandone gli importi.

Allorquando la concessionaria entrava in possesso delle somme, costituenti formalmente il pagamento del prezzo dell’auto, il “cliente” veniva invitato a sottoscrivere una dichiarazione con la quale rinunciava all’acquisto del bene: a quel punto, però, gli importi finanziati, anziché essere restituiti alle società di credito al consumo, venivano consegnate al diretto interessato.

E’ stato dimostrato che, nell’arco di due anni, sono stati erogati con questa modalità oltre 450 finanziamenti “irregolari”, in quanto fatti ottenere in assenza dei presupposti che li legittimavano, per un ammontare complessivo di oltre 4.500.000 di euro. Di questi, circa un terzo non sono stati poi regolarmente rimborsati dal presunto acquirente, cagionando un ingente danno alle società finanziarie, tra le più importanti del settore. Gli importi dei prestiti variavano dai 5.000 ai 25.000 euro.

Il profitto per i responsabili della concessionaria e per i mediatori che li coadiuvavano nel procacciamento della clientela, era rappresentato dalle provvigioni che le società finanziarie riconoscono ordinariamente a coloro che operano nel settore del credito al consumo quale elemento strumentale all’attività commerciale esercitata. Secondo quanto accertato dal Nucleo di Polizia Tributaria di Arezzo, questo sistema fraudolento ha consentito ai suoi ideatori di incamerare indebitamente oltre 350.000 euro.

Dieci i responsabili denunciati all’Autorità Giudiziaria per varie ipotesi di reato, tra le quali l’esercizio abusivo dell’attività di mediazione creditizia, in quanto è stato dimostrato che era chiaro sin dall’origine, sia nel cliente che nei responsabili della concessionaria, l’intendimento di simulare l’acquisto di un’auto per accedere al finanziamento.

L’attività di servizio svolta dalle Fiamme Gialle di Arezzo si inquadra nella costante ed attenta attività di tutela del risparmio svolta dalla Guardia di Finanza, ulteriormente intensificata in questo periodo di instabilità finanziaria.

Articlolo scritto da: Adnkronos