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Grazia Sestini: ‘Regolamento Urbanistico: una città ingessata’

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Grazia Sestini: ‘Regolamento Urbanistico: una città ingessata’

Arezzo – "Un nutrito pubblico di tecnici e cittadini ha partecipato all’assemblea pubblica organizzata ieri pomeriggio all’Hotel Continentale dal Coordinamento Comunale PDL per parlare del Regolamento Urbanistico recentemente approvato in Consiglio Comunale e della questione relativa all’area ex Lebole che sarà votata tra qualche giorno. All’incontro era presente il candidato a sindaco di Arezzo Grazia Sestini che ha espresso i propri dubbi circa lo strumento urbanistico approvato invitando tutti i presenti e i cittadini in genere a esprimere le proprie idee riguardo il futuro urbanistico della città e delle sue aree strategiche.
La seduta si è aperta con un video introduttivo dal titolo “L’edilizia ai tempi di Fanfani” nel quale il Coordinatore Comunale PDL Gianni Pagliazzi ha evidenziato i limiti e l’inefficacia delle scelte dell’attuale amministrazione comunale in merito ai lavori pubblici, dal teatro tenda, ai cantieri del centro storico ai parcheggi multipiano che a poco serviranno alla cittadinanza.
Ha aperto l’assemblea il Capogruppo PDL in Consiglio Comunale Gianni Cantaloni che ha definito il Regolamento Urbanistico approvato: “la radiografia del funerale dell’amministrazione Fanfani”. “Un Regolamento Urbanistico farraginoso e difficile da capire – ha spiegato Cantaloni – inutilizzabile dalla città, più volte contestato dai membri stessi della maggioranza e completamente da rifare”.
Ha rincarato la dose il consigliere comunale Guglielmo Borri: “Le 2.800 osservazioni presentate dai cittadini sono state esaminate con una media di 3 minuti ciascuna e noi più volte abbiamo chiesto che venissero fatti approfondimenti per rendere un buon servizio alla città, perché i cittadini hanno diritto a risposte ponderate, ma ciò non è accaduto. Cosa sarà questo piano urbanistico lo vedremo quando sarà efficace, ma già sappiamo che creerà dei danni. Un esempio per tutti: via Crispi. Restringimento della carreggiata e assenza di parcheggio spianeranno la strada ad atti di vandalismo e soste selvagge. E invece sull’urbanistica si gioca il futuro della nostra economia”.
Il consigliere comunale Alessandro Ghinelli ha posto l’attenzione sui disagi del traffico. “L’assessore al traffico è il grande assente di questo finale di legislatura – spiega – nei primi studi sul piano della mobilità urbana emerse il bisogno di

infrastrutture e la palese saturazione del traffico sulla tangenziale che nelle ore di punta deve sopportare un numero di mezzi pari a quello delle corsie autostradali. Ebbene di tutto questo non si è più parlato mentre la viabilità è andata strozzandosi”. Il consigliere ha puntato il dito anche contro i lavori pubblici: “si è voluto fare tutto negli ultimi sei mesi, questa è una politica tipicamente elettorale che manca di qualsiasi forma di pianificazione”.
Ha concluso l’incontro, al quale hanno partecipato attivamente sollevando dubbi e questioni, tecnici, architetti e commercianti tra cui una ambulante di Sant’Agostino, il candidato a sindaco Grazia Sestini che ha spiegato le proprie linee guida sul futuro della città: “La mia idea di città urbanistica non è mura da ergere e strade da fare, ma come vivere la città. La politica urbanistica dell’attuale amministrazione è inesistente perché non ha alcuna idea su come costruire la città”. Il candidato del PDL attacca poi sulla questione dell’area ex Lebole. “Qui si partecipa su tutto, tranne che su ciò che interessa Arezzo. Perché per il progetto sulla ex Lebole è stato consultato uno studio di Genova che non conosce la città e nessun professionista aretino? Da amministratore io vorrei che i miei cittadini fossero valorizzati, è un gesto di serietà nei confronti di chi utilizzerà quell’area”. Infine una provocazione sul futuro della ex Lebole. “Io sognavo tremila dipendenti per quell’area – conclude – la mia scommessa è che ad Arezzo si torni a produrre, perché gli aretini sono capaci di lavorare e spero che tornino ad occupare i capannoni dismessi e perché no, crearne di nuovi. Anche se Fanfani ha voluto ridurre la nostra città all’ultima provincia dell’impero noi siamo al centro dell’Italia e un’area come questa a cinque chilometri dall’autostrada e lungo la ferrovia può fare gola a molti”.