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Il Mercato Internazionale a San Giovanni Valdarno

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Il Mercato Internazionale a San Giovanni Valdarno
Franco Marinoni

“Appena lette le dichiarazioni allucinanti del Sindaco di Arezzo, che invece di preoccuparsi della salute dei cittadini e del rispetto delle regole inveisce perché normali controlli di routine sono stati svolti anche sull’iniziativa sui cibi di strada organizzata dal Comune di Arezzo in occasione dell’ultima Fiera Antiquaria, ho preso contatti col primo cittadino di San Giovanni Valdarno per concordare lo spostamento del Mercato Internazionale”.

“Sono rimasto allibito nel vedere definiti “intollerabili” controlli che i nostri ristoranti, trattorie, tavole calde, bar, alimentari subiscono quotidianamente, senza che nessuno (ci mancherrebe altro!”) se ne lamentasse. Il cibo di strada è un filone importante per la promozione del territorio, che noi per primi abbiamo proposto e sperimentato da quattro anni proprio in Valdarno e poi anche ad Arezzo. Un fatto di cultura e di ricchezza che non può però essere sottratto alle regole che valgono per tutti gli operatori, e così deve essere. Gli stessi controlli li hanno sempre subiti tutte le nostre iniziative e se finora non erano state contestate irregolarità è per il rigore e la professionalità che chi organizza questi eventi ha sempre messo a disposizione di iniziative fatte per portare gente in città nei momenti più “deboli” dal punto di vista dell’attrazione turistica e della vivacità del territorio”.

“La neanche tanto velata minaccia e ritorsione sul Mercato Internazionale da parte di Fanfani la respingiamo al mittente e quello straordinario evento del quale lui stesso si è fatto bello in più di un’occasione, girando tra i banchi dei 150 operatori stranieri e degli almeno 50 locali facendo i complimenti agli stessi operatori, noi lo spostiamo altrove nella consapevolezza che queste iniziative hanno bisogno di un clima di fiducia e serenità tra organizzatori e amministrazioni pubbliche che con le pesanti insinuazioni di Fanfani di oggi è evidente che non esistono più nel capoluogo aretino”.

Franco Marinoni
direttore Confcommercio Arezzo