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Il sostegno alle donne afgane passa da Arezzo

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Il sostegno alle donne afgane passa da Arezzo

Arezzo – Il Comune di Arezzo, assessorato alle politiche per la pace, insieme alla Provincia, è partner del progetto “Sostegno al centro di formazione per donne di Kabul” che è stato approvato dalla regione Toscana e di cui è capofila la onlus Cospe (Cooperazione per lo sviluppo dei paesi emergenti, nata nel 1983).
“Questa iniziativa di solidarietà con le donne afgane – ha sottolineato l'assessore alle politiche per la pace del Comune di Arezzo Emiliano Cecchini – ha un grande merito: coniuga una relativa esiguità di risorse richieste agli enti partner con una straordinaria eccellenza dei risultati ottenuti. Peraltro tengo l'Afghanistan nel cuore visto che 38 anni fa, facendo un semplice calcolo, i miei genitori mi hanno concepito proprio a Kabul”.
La vice Presidente della Provincia Mirella Ricci: “grazie a No-MAD, da diversi anni abbiamo conosciuto meglio l'Afghanistan, quello non bombardato o brullo ma vitale delle donne e dei colori dei loro tessuti. Creare un centro dove si fa formazione e protezione delle donne, dove si ridà dignità al loro futuro, ci sembra il modo migliore per accrescere la consapevolezza anche presso di noi della delicatezza del contesto globale”.
Carla Borghesi, assessore alla formazione professionale e alle pari opportunità della Provincia: “un piccolo tassello si aggiunge al processo di integrazione globale che lega Arezzo a terre apparentemente lontane. Bisogna insistere nel tentativo di tutelare gli anelli più deboli della società e le donne in Afghanistan, come noto, subiscono vessazioni e discriminazioni”.
Le attività di COSPE in Afghanistan sono state realizzate con l’appoggio della Regione Toscana che ha contribuito a finanziarle. Tramite il Centro, l’obiettivo è alfabetizzare e formare le donne in condizioni di estremo svantaggio, creare consapevolezza sul tema dei diritti, avviare le donne ad attività generatici di reddito nel settore dell’artigianato.
“Tali progetti – ha spiegato Silvia Martini di NO-MAD – prevedono la creazione e il rafforzamento del Centro di alfabetizzazione, formazione ed educazione ai diritti a Kabul (Vocational Training Centre). Il prossimo obiettivo è aumentare la produzione di artigianato locale attraverso la diversificazione dei prodotti e il miglioramento della loro qualità, attraverso l’identificazione di una strategia di commercializzazione idonea, dentro e fuori l’Afghanistan”.
Tra le donne afgane che si sono distinte a livello mondiale negli ultimi anni va ricordata Malalai Joya, parlamentare democratica espulsa dal parlamento per aver denunciato la presenza di criminali di guerra nel parlamento stesso, ricevuta nel 2009 in Consiglio Comunale, che ha così appoggiato le sue lotte per la giustizia e i diritti. Malalai Joya ha avuto anche la cittadinanza ideale della Provincia di Arezzo (oltre a innumerevoli riconoscimenti internazionali) che nel 2010 ha adottato un’insegnante afgana per un anno scolastico.
“La nostra associazione culturale aretina – ha concluso Silvia Martini di NO-MAD – supporta il progetto sia favorendo la summenzionata “adozione” di insegnanti afgane nel paese asiatico sia, per la parte “artigianale” del progetto di sostegno delle donne afgane, la vendita in occidente dei prodotti da esse realizzati. NO-MAD promuove inoltre attività e manifestazioni di sensibilizzazione sul tema”.
Nel frattempo c’è l’ipotesi di una raccolta di vestiario e materiale scolastico da spedire in Afghanistan presso l’ambasciata italiana a Kabul.