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Iniziata la discussione sul Regolamento Urbanistico

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Iniziata la discussione sul Regolamento Urbanistico

Arezzo – In apertura di dibattito sul Regolamento Urbanistico, il consigliere Guglielmo Borri ha dichiarato l'inaccettabilità del voto per “famiglie” delle osservazioni. Ha quindi chiesto la discussione e il voto singolo su ognuna. Ha chiesto la sospensione dei lavori e l'approfondimento della richiesta in sede di ufficio di Presidenza del Consiglio. Il tema è stato quindi affrontato dalla Conferenza dei capigruppo. Al termine è stato deciso di rinviare i criteri di voto alla fase successiva l'esposizione della pratica
L'assessore Gasperini ha quindi illustrato la pratica del Regolamento Urbanistico: “questa rappresenta la chiusura di un cerchio che ha visto protagonista, a partire dal 2006, il Sindaco Fanfani. Le scelte dirimenti: portare in approvazione il Piano Strutturale messo a punto dalla precedente amministrazione e definire il Regolamento Urbanistico. Quindi tutela del territorio e sviluppo coerente con esso. Trasformazioni di carattere medio piccolo che si coniugano con i Piani complessi d'intervento”.
“2080 sono state le osservazioni presentate al Regolamento: uno stimolo importante per migliorare il lavoro fatto. La preliminare lettura di ognuna di esse ha consentito una catalogazione di 60 capitoli. 263 istanze hanno chiesto più suolo. Poi ci sono gli interventi sulle aree agricole. Ogni osservazione è stata esaminata e discussa singolarmente in Cat. Il Regolamento corrisponde alle esigenze della comunità aretina”.
40 sedute per la quali l'assessore Gasperini ha ringraziato il Presidente della Commissione, Bruni e tutti i consiglieri che hanno partecipati ai lavori.
L'architetto Mugnai ha quindi illustrato i dettagli tecnici delle osservazioni presentate: “siamo arrivati ad esaminare circa 2.600 richieste, dato che un'osservazione può contenerne più di una. Oltre l'80% di esse è stata presentata da singoli cittadini. Le richieste relative alle aree di trasformazione sono state oltre 600. Le aree di trasformazione spiccano tra le richieste principali. Ci sono poi altri due temi importanti: trasformabilità del territorio rurale e aree di valore storico in zone extraurbane.
“E' stato fatto uno sforzo per rispondere anche alle piccole esigenze delle famiglie che abitano sul territorio rurale. Abbiamo cercato di risolvere alcuni aspetti e le attività consentite devono essere legate all'agricoltura e questo anche per difendere il paesaggio e il territorio. E' stato affrontato anche il tema della crescita dei piccoli contesti rurali. Il concetto applicato è stato quello dell'”adduzione funzionale” che consente di dare le risposte ai problemi che possono presentarsi nel corso del tempo. Nel territorio urbano, abbiamo fatto la scelta di individuare sottosistemi.
Il Piano complesso d'intervento è nella fase sperimentale ma questa strada è stata seguita con successo da altre amministrazioni comunali. Abbiamo quindi individuato gli interventi da attuare nel primo quinquennio. Su questo tema l'impostazione del Regolamento è stata migliorata”.
Su 2.681 richieste, il 46% delle osservazioni è stata respinto, il 21% accolto, il 24% parzialmente accolto e il 9% dichiarato non pertinente.