Home Attualità Economia ‘Inps: tempi allungati, diritti tagliati’

‘Inps: tempi allungati, diritti tagliati’

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“Comprendiamo le oggettive difficoltà della sede Inps di Arezzo, in particolare la consistente riduzione di personale che ha subito in pochi anni. Ma adesso siamo di fronte all’altrettanto oggettiva negazione di importanti diritti ai cittadini: dalla pensione all’invalidità, dagli assegni familiari alla disoccupazione. I tempi si stanno allungando in maniera ormai inaccettabile e, in alcuni casi, siamo di fronte ad una sorta di “congelamento” delle pratiche”.
Cgil, Cisl, Uil e Acli hanno aperto un confronto con l’Inps dopo una lunga fase di dialogo tra lo stesso Ente e i patronati sindacali.
“Molte pensioni vengono liquidate in via provvisoria. Ce ne sono almeno 500 ferme in questa situazione che crea preoccupazione nel lavoratore che ha lasciato l’impiego e non ha ancora certezze sulla sua pensione. Più grave è la situazione del riconoscimento di invalidità civile. Si stima che siamo almeno 2.000 i cittadini che attendono una risposta dall’Inps dopo che questa competenza è passata da Asl e Comuni proprio all’ente previdenziale. Un trasferimento che ha allungato a dismisura i tempi necessari al riconoscimento che prima, ad Arezzo, non superavano i due mesi. Stiamo parlando di persone con gravi problemi che attendono un riconoscimento che si trasforma nel cosiddetto accompagnamento. Sono lunghissimi i tempi del riconoscimento e lunghi quelli per l’erogazione del contributo. Talvolta passa oltre un anno di tempo per situazioni che spesso sono di forte criticità”.
Cgil, Cisl, Uil e Acli evidenziano che i problemi interessano anche l’indennità di disoccupazione, con le liquidazioni ferme a maggio; la disoccupazione agricola con ancora quella del 2010 in fase di erogazione; la certificazione dei contributi, molto difficile da ottenere; le “sistemazioni” delle pensioni e perfino gli assegni familiari.
“La fonte di questi problemi non è ovviamente locale. E’ evidente che l’orientamento nazionale dell’Inps è quello di produrre il massimo risparmio possibile. Ma il costo di questa scelta viene pagato in termini sociali da fasce che molto spesso sono quelle più deboli della società: pensiamo soltanto agli invalidi e agli anziani non autosufficienti. Siamo convinti che la Sede Inps di Arezzo stia facendo del suo meglio e che sia alta la professionalità dei suoi operatori. Ma tutto questo non è sufficiente. I nostri patronati sono le “antenne” di un disagio che è sempre più forte tra i lavoratori, i pensionati, i cittadini che, a vario titolo, hanno diritto a prestazioni che devono essere erogate in tempi ragionevolmente accettabili”.

Articlolo scritto da: CGIL CISL UIL ACLI Arezzo