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Italia all’esame Ue, il premier: mai bocciato

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Bruxelles, 23 ott. – (Adnkronos/Ign) – "Ma che domande fate? Io non sono mai stato bocciato nella vita". Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha risposto così questa mattina ai giornalisti che gli chiedevano se l'Italia supererà l'esame al vertice europeo che si è aperto a Bruxelles. Prima che iniziassero i lavori del summit dei capi di Stato e di governo dell'Ue, il premier ha avuto una serie di incontri da Herman Van Rompuy e José Manuel Durao Barroso a Nicolas Sarkozy e Angela Merkel. Secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Chigi, Berlusconi ha dapprima avuto una colazione di lavoro con il presidente del Consiglio europeo e con il presidente della Commissione, durata un'ora. Quindi, Berlusconi ha avuto un incontro di poco più di mezz'ora con il presidente francese e con la cancelliera tedesca. Intanto, secondo la cancelliera tedesca Angela Merkel oggi non si deciderà nulla, bisognerà aspettare fino a mercoledì, fino al prossimo vertice dell'eurozona. Merkel ha quindi precisato di non voler creare "false aspettative". Il motivo è che "stiamo trattando procedimenti tecnicamente molto complicati, come il funzionamento del fondo salva-stati (Efsf) – ha avvertito la Merkel parlando con i giornalisti – Questa è la ragione per cui dobbiamo lavorare in modo molto meticoloso, dobbiamo considerare tutti i dettagli". La cancelliera ha poi ripetuto che la soluzione alla crisi del debito nell'eurozona sta nell'avere "più Europa" e ha rinnovato l'appello per nuovi cambiamenti ai Trattati europei. Aprendo i lavori del summit, Van Rompuy ha detto che le sfide che abbiamo oggi davanti "sono enormemente serie: il rallentamento della crescita economica, l'aumento della disoccupazione, la pressione sulle banche ed i rischi sui debiti sovrani". I vertici di oggi e mercoledì sono "passi importanti, forse i più importanti, nella serie" dei provvedimenti presi per superare la crisi finanziaria ma "altre misure saranno necessarie". Secondo il presidente dell'Europarlamento Jerzy Buzek bisogna "incoraggiare" l'Italia e la Spagna a proseguire la strada intrapresa delle "misure di austerità e delle riforme". I due paesi, ha affermato durante una conferenza stampa a margine del vertice Ue, "stanno cercando di cambiare la situazione, e noi dovremmo sostenere la loro azione anche a livello Ue", ha spiegato il presidente dell'Aula. Dal canto suo, il premier svedese Fredrik Reinfeldt al suo arrivo al vertice Ue a Bruxelles, ha detto che spetta all'Italia decidere cosa fare, ma avrà molto da guadagnare se inizierà a fare le "giuste" riforme strutturali. Il premier greco George Papandreou, invece, ha rinnovato questa mattina l'appello all'Europa perché prenda misure "decisive" per risolvere la crisi del debito. "E' chiaro che la crisi del debito non è una crisi greca – ha sottolineato il capo del governo di Atene – Si tratta di una crisi europea. Dunque è ora che noi europei prendiamo delle misure decisive ed efficaci". E se il premier britannico David Cameron ha lanciato un allarme (la crisi sta avendo un "effetto raggelante", ha detto, su tutte le ecomomie, anche quella inglese), il suo omologo belga Yves Leterme ha rassicurato sulla situazione del suo paese definendola "completamente diversa rispetto a quella dell'Italia". Il Belgio ha dovuto affrontare la crisi del gruppo bancario Dexia e ha il terzo debito pubblico più alto dell'Ue, al 96,8%. "Sono sicuro che scenderemo sotto al 90% entro il 2014", ha ribadito il premier, sottolineando che "il Belgio è un paese con una forte crescita". Allo stesso tempo, però, Leterme ha riaffermato la necessità di un passo in avanti convicente sulla soluzione complessiva alla crisi dell'eurozona per rassicurare i mercati domattina.

Articlolo scritto da: Adnkronos