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Italia sono anch’io: l’adesione dell’istituto Buonarroti

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Italia sono anch’io: l’adesione dell’istituto Buonarroti

“Adesione unanime”. Questa la decisione del Consiglio dell’Istituto Tecnico Economico Buonarroti che diventa così partner della campagna per la cittadinanza “Italia sono anch’io”.
“Si tratta di un’adesione morale – commenta il Dirigente scolastico Anselmo Grotti – che nasce delle attività finora svolte dalla nostra scuola. Qui abbiamo il Centro Territoriale Permanente che si occupa delle iniziative di alfabetizzazione dei cittadini stranieri. Corsi che mirano a fornire non solo le basi della lingua italiana ma anche una formazione sulle principali leggi e norme del nostro Paese nonché una base sulla cultura italiana. Quindi strumenti utili all’inserimento dei cittadini stranieri nel nostro territorio”
L’Istituto tecnico economico Buonarroti ha promosso, in collaborazione con l’emittente televisiva TSD, un telegiornale multilingue che è anche on line sul sito web della stessa televisione (www.tsdtv.it) . “I nostri studenti – aggiunge Grotti – hanno attivato un gruppo assieme ai docenti su Facebook per interagire, scambiare conoscenze sulle culture di appartenenza, valorizzare l’uso anche dell’italiano scritto. La scuola, inoltre, è sede dei test che vengono eseguiti per la concessione dei permessi di lungo soggiorno. Siamo quindi fortemente impegnati nel settore dell’integrazione e questo nella convinzione che la scuola sia uno strumento fondamentale e irrinunciabile per ogni seria forma di integrazione che sia in grado di recepire e interpretare le novità sociali che stanno emergendo non come “problemi” ma come opportunità di crescita e di sviluppo per l’intera società”.
Una valutazione che condivide anche l’assessora all’integrazione Stefania Magi: “L’istituto Buonarroti è un esempio del ruolo che svolge la scuola quale soggetto attivo di una strategia generale che vede la partecipazione delle istituzioni, del volontariato, e delle comunità straniere. Chi studia e lavora in Italia deve avere l’opportunità di impegnarsi, di partecipare, di rendersi responsabile del futuro di questo paese. Abbiamo bisogno dei nuovi cittadini e con questa iniziativa vogliamo riportare il tema della cittadinanza al centro del dibattito politico e sociale. Molti pensano che chi nasce in Italia è naturalmente italiano, ma non è così se i genitori sono stranieri. E’ per questo che abbiamo costituito anche ad Arezzo un comitato per raccogliere firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per la cittadinanza, trovando adesioni nel mondo istituzionale, ecclesiale, della scuola, delle categorie economiche, dello sport e in tante associazioni del territorio”.