Arezzo – Caro Sindaco, conosciamo bene la sua passione per la classicità e quindi siamo certe che le 60 partecipanti al concorso di Miss Italia che ha invitato nella nostra città, nelle sue intenzioni, rappresentato la giusta equivalenza bellezza=intelligenza, rendendo quindi onore al merito femminile. Noi donne dell’UDI ci chiediamo però se in un periodo di ristrettezze economiche, soprattutto per gli enti pubblici e locali, non sarebbe stato meglio investire quei soldi in maniera diversa.
Anche perché ci sembrava che ci fosse un patto tra noi, noi donne intendo e le istituzioni che vorrebbero rappresentarci, in cui il Consiglio Comunale aveva detto basta all’uso dell’immagine femminile in maniera inappropriata.
Capiamo che è difficile resistere ai riflettori della Rai e quindi sia parso normale pensare di sfruttare questa opportunità di unire facce, di donne, giovani, laureate, ma senza lavoro, alle bellezze artistiche e culturali del nostro comune; capiamo tutto ciò ma com’è che questo ci sembra in contrasto con la moratoria che Lei Sig. Sindaco ha firmato qualche mese fa, sulle pubblicità lesive della dignità femminile ?
In attesa di confrontarci sulle diverse sensibilità la invitiamo ad attivare quando prima l’organismo già individuato dal Consiglio Comunale.

PER UDI NAZIONALE
La Garante
Pilar Mercanti