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‘Le città e la strategia Europa 2020’: la prima giornata del convegno

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Arezzo – Le città e la strategia europea in vista del 2020. Questo il tema del convegno che si è aperto martedì 8 febbraio nel salone della Prefettura organizzato da Regione Toscana e Comune di Arezzo in collaborazione con l’Anci.
Obiettivo dell’iniziativa è quello di fare delle città toscane, anche a seguito del loro accreditamento attraverso l’esperienza dei PIUSS (Piani Integrati Urbani di Sviluppo Sostenibile), il centro propulsore di un’iniziativa di alto rilievo sui temi delle politiche urbane in ambito europeo, con un focus particolare sulla città di medie dimensioni, caratteristica della maggior parte delle realtà italiane. Urban, Urbact II e i fondi strutturali 2007-2013 sono solo alcuni dei progetti della UE che assumono come punto di riferimento le città, i loro quartieri e la coesione tra centri urbani e territorio circostante.
Tre le sessioni. La prima verteva sul tema: “Gli orientamenti politici e programmatici”. Hanno preso la parola Micaela Fanelli, delegata alle politiche comunitarie per l’Anci e sindaco di Riccia, con l’intervento dal titolo “Le città italiane nella politica di coesione europea”. Fanelli ha citato un dato: “l'80% del pil si annida nelle città: dove c'è innovazione e flessibilità va ricercato il modello di sviluppo. I Comuni dunque sono attori strategici privilegiati. L'Italia fin qui ha tuttavia tenuto in scarsa considerazione proprio il contributo di questi enti. In molte regioni, i fondi strutturali sono oramai le uniche risorse su cui puntare, un polmone finanziario tramite il quale fare politiche di sviluppo. Il resto dei bilanci dei Comuni sono ingessati, limitati da norme e vincoli finanziari rigidi e dall'azzeramento dei fondi nazionali per le aree sottosviluppate”.

Gianfranco Simoncini, assessore alle attività produttive, lavoro e formazione della Regione Toscana, con l’intervento dal titolo “L’approccio federale delle Regioni nelle politiche per lo sviluppo urbano policentrico”. Dieci giorni fa, ha ricordato Simoncini “si è aperto a Bruxelles il tavolo per la nuova stagione dei fondi. Partendo dall'assunto che alcuni Stati stanno uscendo dalla crisi mentre altri lo faranno solo in futuro, e se alcuni punti fermi sono definiti, molto c'è da discutere a partire dalla questione fondamentale delle risorse fino all'approfondimento serio sui contenuti dei regolamenti. Il presidente Barroso e vari commissari garantiscono che i fondi di coesione opereranno in tutte le regioni europee ma accanto a questa affermazione non bisogna sottrarsi a un confronto che verta su risorse adeguate. L'Italia sembra a volte il classico personaggio che va in giro con il cappellino in mano a chiedere fondi, non andrebbe dimenticato che dopo Germania e Francia siamo il terzo contribuente europeo, svolgiamo cioè un ruolo solidaristico importante. Accanto a rivendicare questo ruolo 'nazionale' dovremmo anche riportare in auge il ruolo delle regioni stesse, un loro protagonismo forte nella programmazione. In merito a quest'ultimo aspetto, partiamo da due elementi che potrebbero favorirlo: tutte le regioni avranno infatti la possibilità di utilizzare fondi strutturali e i contratti di partnership tra Comunità, Stati e Regioni. Siamo in una fase di discussione al tavolo delle politiche 2014-2020, dobbiamo esserci con la nostra presenza forte, con l'ausilio del governo e tenendo fermo il valore delle città in questo quadro. L'esperienza dei PIUSS in Toscana è positiva, tutti i progetti compresi in questi piani stanno sostanzialmente andando in porto”.

Willebrord Sluijters, consigliere del Direttore generale aggiunto della Direzione generale per la politica regionale della Commissione Europea. “L'entrata in vigore del trattato di Lisbona dà alla coesione territoriale un'importanza superiore ai precedenti trattati con un ruolo rafforzato dei livelli regionali e locali. Il V rapporto sulla coesione appena pubblicato fissa poi una programmazione strategica a vari livelli dal quale emerge la dimensione territoriale urbana con obiettivi definiti per temi. La grande sfida sarà proprio di mettere assieme questa concentrazione tematica con la definizione territoriale dell'attuazione. L'agenda urbana diventa così ambiziosa. Il nostro calendario prevede nella primavera 2011 la discussione sulle prospettive finanziarie dell'Unione Europea, a fine 2012 è fissato l'accordo sul budget post 2013, sulla distribuzione delle risorse e sui regolamenti comunitari, nel 2013 la finalizzazione dei nuovi programmi operativi e degli accordi di partnership, dal 2014 l'attuazione dei nuovi programmi. Il dibattito politico sta dunque per cominciare, l'augurio è che le realtà comunali e regionali sfruttino tutti i canali a disposizione, soprattutto a livello di Parlamento Europeo, per incidere a loro favore”.

La chiusura della giornata è stata appannaggio di Alessandro Caporali, assessore alle politiche comunitarie del Comune di Arezzo: “città che ha accolto la sfida lanciata dall’Unione Europea. E lo ha fatto mettendo in campo una progettualità ambiziosa e di ampio respiro che si è concretizzata nella redazione del Piano Urbano di Sviluppo Sostenibile che nel 2009 si è piazzato al primo posto nella graduatoria redatta dalla Regione Toscana sulla base del lavoro di una commissione tecnica che ha usato criteri altamente selettivi. Le città medie come motore di sviluppo dovranno dunque esercitare un ruolo decisivo per consentire l’uscita dalla crisi e il modello PIUSS può diventare punto di riferimento anche per ulteriori riforme che vadano in direzione di una politica di coesione sociale che è alla base della filosofia della nostra Costituzione.
Appuntamento con le altre due sessioni, “Politiche, governance e strumenti per lo sviluppo sostenibile” e “Le esperienze a confronto”, durante l’intera giornata di mercoledì 9 febbraio dalle 9,30. Chiusura alle 17,30 con il sindaco di Livorno e presidente di Anci Toscana Alessandro Cosimi e con il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.