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Lettera aperta assessore provinciale Mezzetti Panozzi sulla scuola

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Lettera aperta assessore provinciale Mezzetti Panozzi sulla scuola

Arezzo – "L’anno scolastico appena concluso ha registrato grossi cambiamenti nell’offerta didattica complessiva. Da un lato il taglio dei finanziamenti pubblici alla scuola secondaria, con un impatto pari a circa 140.000 unità lavorative in meno tra corpo docente, amministrativo e ausiliario a livello nazionale. Dall’altro lato l’introduzione del riordino delle scuole secondarie di secondo grado. Tale riordino ha in pratica diminuito drasticamente la varietà dell’offerta formativa, creando numerose criticità anche sul territorio locale. Proprio per questi impatti, quest’anno, la Provincia di Arezzo ha avviato un percorso partecipato che ha visto la realizzazione di circa venti incontri in tutte le vallate, che hanno permesso di affrontare e raccogliere tutti i suggerimenti possibili da parte dei vari portatori di interesse. Nonostante tutto il lavoro svolto, la riforma Gelmini ha seguito il proprio corso, continuando in un’opera capillare di complessivo smantellamento del sistema dell’istruzione pubblica. Abbiamo ricevuto decine e decine di contestazioni da tutti gli interlocutori: genitori, comuni, dirigenti scolastici. Quello che si va delineando in questi giorni è un vero e proprio bollettino di guerra: sezioni che non si aprono, classi con 30 alunni, allievi che dovranno sobbarcarsi chilometri di strada per poter semplicemente adempiere all’obbligo scolastico.
È evidente che questa riforma fondata sui meri tagli finanziari è complessivamente insostenibile. La scuola è stata munta e scarnificata e il prezzo lo stanno pagando le famiglie, gli studenti ma si ripercuoterà anche nel futuro. Posso limitarmi a illustrare quello che l’assessorato all’Istruzione della Provincia ha realizzato nelle ultime due, tre, settimane: abbiamo coordinato tutte le situazioni di criticità a qualsiasi livello (infanzia, primarie, medie, superiori), raccogliendo tutte le informazioni utili dai Comuni, dalle Zone e dai Dirigenti scolastici ma anche dalle famiglie, dai genitori, da gruppi spontanei di cittadini che si sono aggregati su questa problematica; abbiamo interessato la Regione Toscana (sia a livello politico che amministrativo); abbiamo incontrato il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale; abbiamo incontrato il Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale. Voglio quindi evidenziare il ruolo di coordinamento e di propulsione svolto dalla Provincia anche su materie che sono solo frutto di decisioni governative su cui di sicuro le Province non sono né state consultate né coinvolte. Dal lavoro svolto, anche dietro le pressioni della Provincia di concerto con la Regione, siamo riusciti a ottenere qualche risultato, una goccia nel mare dell’insoddisfazione, ma comunque significativo: l’Ufficio Scolastico Regionale della Toscana permetterà l’avvio, anche se in condizioni di deroga, dell’indirizzo "Scienze applicate" presso il Liceo Scientifico di Sansepolcro; sarà aperto il quarto anno dell’Istituto Professionale a Foiano; il Comune di Bucine riceverà tre sezioni per la scuola media che provvederà a dislocare sul proprio territorio; infine, l’Ufficio Scolastico Regionale ripenserà l’apertura del Liceo Classico a Montevarchi. È evidente come, con una collaborazione tra tutti i portatori d’interesse, qualche risultato può essere raggiunto ma rimane una grande amarezza per le occasioni perse e per il disinvestimento complessivo che questo Governo ha realizzato partendo proprio dalla cultura e dall’istruzione che rimangono i pilastri su cui fondare una società più giusta e più inclusiva".