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Libia, al via i raid. Caccia francesi bombardano obiettivi militari

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Libia, al via i raid. Caccia francesi bombardano obiettivi militari

Parigi, 19 mar. (Adnkronos/Aki) – Al via i raid sul territorio libico. Aerei francesi hanno iniziato i bombardamenti alle 17.45 di oggi, concentrandosi su una zona compresa entro un raggio di 100-150 chilometri da Bengasi. Lo ha reso noto il ministero della Difesa francese, precisando che gli aerei francesi che prendono parte al raid sono una ventina in totale. Sono stati distrutti quattro carri armati appartenenti alle truppe del colonnello, ha riferito l'emittente 'al-Jazeera', citando una propria fonte in Libia.
L'iniziativa militare aveva ottenuto il via libera oggi nel corso di un summit convocato a Parigi. ''Abbiamo deciso di applicare la risoluzione Onu che esige un cessate il fuoco immediato e l'arresto delle violenze contro le popolazioni civili'', ha spiegato al termine del vertice all'Eliseo il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy.
''Siamo pronti con ogni mezzo a fare rispettare la decisione del Consiglio di sicurezza dell'Onu – ha detto -. Oggi interverremo con i nostri partner per proteggere la popolazione civile contro la follia omicida di un regime che uccide la propria gente''. E ''le nostre forze aeree si opporranno a tutte le aggressioni degli aerei di Gheddafi contro le popolazioni civili di Bengasi''. ''Interverremo per permettere ai libici di scegliere il proprio destino. Non devono essere privati dai loro diritti dalla violenza e dal terrore'', ha detto ancora Sarkozy sottolineando che ''c'è ancora tempo per Gheddafi di evitare il peggio e di rispondere alle richieste della Comunità internazionale''.
''Abbiamo dovuto prendere – ha rimarcato – una grave decisione. La nostra determinazione è totale''. Di fronte al fatto che il raìs ha ignorato l'avviso di Francia, Gb e Usa ''continuando la sua offensiva mortale contro la popolazione''. Da Brasilia, in viaggio ufficiale, il presidente Usa Barack Obama si è limitato a dire: ''La nostra preoccupazione è forte, la nostra determinazione chiara: la popolazione libica deve essere protetta''.
Gli Stati Uniti sosterranno lo sforzo di alleati e partner per attuare la risoluzione approvata giovedì sera dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. ''Abbiamo capacità (militari, ndr) per sostenere lo sforzo internazionale e lo faremo'', ha dichiarato il segretario di Stato Hillary Clinton, ricordando anche che, come già dichiarato da Obama, non verranno dispiegate truppe americane. Intanto, fonti americane ed europee citate dal Washington Post spiegano che unità navali americane dispiegate nel Mediterraneo si stanno preparando a bombardare la contraerea e le piste di atterraggio degli aeroporti e delle basi in Libia.
Ancora. Aerei provenienti da Francia, Gran Bretagna, Danimarca (sei F-16 danesi sono atterrati alla base di Sigonella, in Sicilia) e Emirati Arabi Uniti stanno cominciando a convergere sulle basi in Italia e intorno all'Italia, si precisa. Il comando e controllo dell'operazione sarà assunto dagli Stati Uniti dalla loro base di Napoli. Oltre a Sigonella, è già coinvolta nell'intervento contro la Libia anche da una base francese in Corsica. Alcune batterie antiaeree Spada sono state poi schierate in questi giorni nelle basi dell'Italia meridionale. In particolare, apprende l'ADNKRONOS, alcune postazioni sarebbero state spostate dalla base di Rivolto (Udine) a quella di Trapani Birgi, dove sono attualmente schierati i Tornado e gli Eurofighter italiani che potrebbero prendere parte all'intervento militare nel Paese nordafricano.
Il sistema missilistico superficie-aria Spada è progettato per rispondere ad eventuali minacce da parte di velivoli sullo spazio aereo nazionale. In campo anche la Spagna che parteciperà all'operazione in Libia con sei aerei, di cui 4 F-18, una fregata ed un sottomarino. Nel frattempo si teme l'uso di scudi umani per dissuadere da raid sul territorio libico.
L'agenzia di stampa libica 'Jana' ha riferito che numerosi cittadini libici si starebbero radunando su obiettivi di eventuali raid contro Tripoli da parte della comunità internazionale. Il vertice della comunità internazionale per discutere le modalità d'intervento militare contro il regime si è svolto nel primo pomeriggio.
Al summit di Parigi hanno preso parte il segretario della Lega Araba Amr Moussa, il segretario dell'Onu Ban-ki Moon, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune europea Catherine Ashtone il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy, più una serie di capi di Stato e di Governo o di loro rappresentanti, in totale 18, tra cui il segretario di stato Usa Hillary Clinton e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Significativa anche la presenza araba, con cinque paesi: gli Emirati Arabi Uniti, l'Iraq, la Giordania, il Qatar e anche il Marocco con i ministri degli esteri. Alla riunione anche il premier canadese Stephen Harper e il norvegese Jens Stoltenberg, i cui paesi sono membri della Nato. Assente l'Unione africana , i cui rappresentanti potrebbero incontrare lunedì a Tripoli Gheddafi. Secondo una fonte autorevole del ministero della Difesa francese, citata dal sito web del quotidiano 'Le Figaro', l'Unione Africana starebbe lavorando alla costruzione di un gruppo di contatto per negoziare direttamente con il colonnello.

Articlolo scritto da: Adnkronos